Malpensa è un cantiere in attesa dei voli di Linate. Ma sono meno del 2007

Malpensa cantiere voli linate

MALPENSA – Lavori in corso a Malpensa in attesa del 27 luglio, giorno del trasferimento dei voli di Linate per tre mesi. Dalla sera alla mattina Malpensa opererà come fosse un aeroporto da 33milioni di passeggeri annui, sette in più rispetto a quelli stimati oggi. Sarà una prova sfidante per lo scalo varesino, ma anche una grande opportunità per attirare nuove compagnie aeree e capire fino a che punto può aumentare il traffico aereo in brughiera con le attuali infrastrutture.

Malpensa cantiere voli linate

Lavori in corso

Sea, società di gestione degli scali milanesi, non vuole trovarsi impreparata al “Bridge” (così è stata chiamata l’operazione di trasloco dei voli del city airport a Malpensa) e ha messo a bilancio 18 milioni di euro di investimenti per accogliere l’ondata straordinaria di passeggeri. I check in al T1, per esempio, passeranno dagli attuali 200 a 236 mentre le linee di sicurezza ai filtri da 21 a 27. Ma non solo. Nello spazio Schengen verrà riaperta un’area dedicata ai gates che era stata chiusa dal dehubbing del 2007, mentre per accogliere i 700 lavoratori che ogni giorno con 33 navette si sposteranno da Linate a Malpensa, Sea sta allestendo 2.000 metri quadrati tra nuovi uffici e spogliatoi. Non mancano naturalmente i lavori in piazzale per migliorare gli accessi alle due piste, ma la vera novità è la realizzazione di Sea Prime, un piccolo terminal di lusso dedicato agli aerei privati. Si stima che i voli vip subiranno un aumento del 430%.

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Impresa possibile

Il Bridge è un’operazione da far tremare i polsi: soltanto nella prima settimana i passeggeri aumenteranno del 41%, superando quota 800mila. Ma è un’impresa superabile per almeno due motivi. Il primo è il precedente: nel 2014 fu fatta un’operazione simile con Orio al Serio. E’vero, il Bridge dell’aeroporto bergamasco durò soltanto tre settimane (e non tre mesi) e Malpensa non viaggiava ai ritmi odierni. Ma fu comunque una sorta di prova generale superata a pieni voti e senza disagi per le popolazioni di sedime. Il secondo riguarda i movimenti aerei: nel 2018 sono stati 190mila e nel 2019 subiranno una brusca impennata, passando a 226.800. Saranno comunque meno rispetto ai 263.600 del 2007, l’ultimo anno prima del dehubbing. Il piazzale di Malpensa, dunque, dodici anni fa era più congestionato di quanto sarà la prossima estate. E se si considera che oggi gli aerei sono più performanti, meno inquinanti e meno rumorosi rispetto ad allora, ci sono tutti i presupposti per non riesumare i fantasmi del passato.

Una scelta delle compagnie

Alessandro-FidatoAlessandro Fidato, Airport management director and Accountable manager di Sea, parla del Bridge come di un grande sforzo di pianificazione, organizzativo e gestionale. Una prova che, sottolinea, i vertici aeroportuali non hanno cercato: «Decidere di riproteggere i propri passeggeri da Linate a Malpensa non è stata una scelta nostra, ma delle compagnie aeree, che hanno richiesto ad Assoclearance gli slot. Potevano scegliere qualsiasi altro scalo, tant’è vero che alcuni vettori hanno optato per Bergamo. A noi spetta la responsabilità di assicurare la stessa qualità del servizio».

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