L’ampliamento di Malpensa? Unicomal chiama in causa il ministero

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MALPENSA – La Vas (valutazione ambientale strategica) e la Vis (valutazione impatto sanitario) sono gli unici strumenti in grado di capire fino a che limite può svilupparsi l’aeroporto di Malpensa. A chiederle è Unicomal: «Soltanto dopo uno studio serio e autorevole, forse finalmente si potrà scrivere la parola fine a situazioni conflittuali tra aeroporto e territorio che durano da un ventennio».

Vas e Vis

L’Unione comitati comprensorio Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente rientra tra i partecipanti al tavolo in videoconferenza dello scorso 9 settembre – organizzato dal deputato 5Stelle Niccolò Invidia – con la segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente su Malpensa dove come priorità si è discusso dei termini per la presentazione delle osservazioni al Masterplan 2035 presentato da Sea.
Per conto di Unicomal Massimo Ferrario, ha espresso la necessità che su Malpensa e dintorni venga realizzato un nuovo Piano d’area, ormai scaduto dal 2009 e mai aggiornato, e che venga svolta una Vas (Valutazione ambientale strategica) e una Vis. (valutazione impatto sanitario). «Vas e Vis sono importanti – spiegano da Unicomal – per determinare quale eventuale sviluppo debba avere Malpensa in quale contesto territoriale».

La palla al ministero

Su Vas e Vis ora Unicomal attende risposte dal Ministero dell’ambiente, al quale chiede inoltre di farsi portavoce in Region e Lombardia per la nuova stesura del Piano d’area. «Il tempo ci dirà – concludono gli antimalpensisti – se ci sarà la volontà di risolvere definitivamente i problemi legati alla presenza di Malpensa; applicando la VAS si potrà sapere quali potranno essere i limiti di sviluppo, magari non coincideranno con le aspettative attese ma sicuramente dovrà essere rispettato in quanto sancito da uno studio serio e autorevole».

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