Busto, prof positivo al Covid: docenti Acof in quarantena, alunni in classe

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BUSTO ARSIZIO – Mancavano ancora 48 ore al suono della prima campanella che già una scuola primaria cittadina era in difficoltà con i docenti. A mettere in crisi il sistema di rientro, studiato fin nei minimi dettagli, è stato un tampone positivo. Per di più “arrivato” proprio nel tardo pomeriggio di venerdì scorso e con il sabato e la domenica di mezzo per mettere in campo un piano B.

Il tampone che fa saltare il piano

Tra qualche settimana, un caso del genere probabilmente non farà nemmeno più notizia. Ma in questo primo giorno di avvio dell’anno scolastico, dopo l’emergenza Covid e la ridda decreti sulla sicurezza è quasi una bomba. Come fa scalpore la capacità della scuola di ripianificare in pochissimo tempo l’attività didattica e far sì che questa mattina, quasi nessuno si sia accorto dell’intoppo. Le lezioni, infatti, per gli alunni si sono svolte. Certo, in modo un po’ particolare, ma ci sono state.

Quella interessata è una delle scuola primarie di Acof. E a raccontare l’accaduto è Cinzia Ghisellini, direttore degli istituti: «Abbiamo lavorato per settimane sul rientro a scuola. Un lavoro enorme, ma purtroppo ci sono cose che non si possono prevedere fino in fondo. Come un tampone positivo al venerdì nel tardo pomeriggio e a due giorni dall’inizio della scuola».

Protocollo applicato e lezioni salvate

Una volta arrivato l’esito, poiché tutti gli insegnanti delle scuole Acof hanno seguito le procedure di monitoraggio a partire dai sierologici, è scattato il protocollo sicurezza previsto in casi del genere: isolamento, quarantena, mappatura dei contatti del soggetto positivo e quarantena per tutti i docenti che nei giorni scorsi hanno avuto modo di frequentare il docente.

La reazione della scuola

A quel punto però si è posto anche il problema di chi avrebbe condotto le lezioni questa mattina. E qui Acof ha mostrato grande capacità di reazione, che è avvenuta in maniera tempestiva ed efficace. «Alunni in aula e insegnanti collegati da casa a tenere le lezioni e con un insegnante a supporto in presenza – spiega Ghisellini – Purtroppo questo è un periodo delicato per tutti e in particolare per la scuola. Che però deve essere tale sempre e deve fare il possibile per andare avanti senza fermarsi. E’ chiaro che il caso di positività è stato per noi un imprevisto. Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma ci siamo messi nell’ottica di voler cogliere un’opportunità nella difficoltà e siamo riusciti a tutelare la salute degli alunni, ma anche il diritto a dover fare lezione. Fin dal primo giorno».

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