BUSTO ARSIZIO – «Non servono tasse superflue e obiettivi ambientalisti irrealistici, ma sostegno concreto alle imprese, fortemente penalizzate dalla scarsità di materie prime». Questo l’appello degli europarlamentari della Lega, Marco Campomenosi (capo delegazione Lega) e Isabella Tovaglieri (componente commissione industria), intervenuti durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.
La minaccia di Cina e Usa
«Finalmente in Ue si affronta un tema che da mesi preoccupa le aziende – esordiscono i politici – la scarsità delle materie prime sta colpendo duramente la nostra economia reale e paralizzando la ripartenza, con impatti negativi su aziende, lavoratori, cittadini». Uno shock di sistema che dimostra la fragilità della catena del valore a livello globale: ora Cina e Usa stanno crescendo e c’è un tema di crescita dei consumi da cui le imprese europee, e italiane, rischiano di essere tagliate fuori.
Meno retorica green
«Serve una risposta rapida da parte dell’Ue, che finora è stata assente: è necessario ripartire dalla produzione in Europa, non possiamo limitarci a importare ed essere dipendenti da altri paesi, evitando di demonizzare settori interi, come acciaio e plastica, perché senza essi non avremo i beni per molte attività quotidiane», continua l’europarlamentare. Chiedendo quindi a Bruxelles di rivedere alcune sue politiche, sostenendo che «accelerare su strumenti che perseguono l’ideologia ambientalista con obiettivi irrealistici rischia di essere controproducente».
«Da tempo la Lega chiede un Green Deal che dialoghi con il mondo dell’impresa, anziché colpirlo con tasse superflue o favorire le delocalizzazioni. Meno retorica green e ambientalista e più fatti concreti». La posta in gioco è, a detta di Tovaglieri e Campomenosi, la competitività del sistema produttivo di un continente e «non cogliere la ripresa per incapacità di reagire a questi shock sarebbe molto grave».
Materie prime alle stelle, Tovaglieri (Lega): «Preoccupante. L’Europa intervenga»