Mensa dei poveri rimandata a settembre. Pronto il rinvio della maxi udienza

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MILANO – Mensa dei poveri: rinvio a dopo il 31 luglio per la maxi udienza preliminare fissata al prossimo 25 maggio. Un provvedimento ufficiale ancora non c’è, molto probabilmente il rinvio avverrà direttamente martedì prossimo fermando per qualche mese l’iter giudiziario.

Rinvio a dopo il 31 luglio

Per evitare assembramenti, considerando che gli imputati si avvicinano al centinaio e sono tutti ovviamente assistiti almeno da un legale, si ipotizza che un solo avvocato (in rappresentanza di tutti) sarà presente in aula per formalizzare il rinvio dell’udienza.  Nell’elenco dei “convocati” per quel fascicolo di inchiesta compaiono, oltre a Carmine Gorrasi, la dipendente comunale di Gallarate Marta CundariGiuseppe FiloniAngelo Palumbo – tuttora consigliere regionale – l’ avvocato Xavier Santiapichi, il deputato novarese Diego Sozzani, l’ex vicecoordinatore regionale e consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella, l’imprenditore Mauro Tolbar, lo stesso Zingale (solo per la prima tranche dell’ inchiesta), Fabio Altitonante e Daniele D’ Alfonso.

Fascicoli da riunire

Un rinvio consentirà di fatto di riunire i due fascicoli di inchiesta in un unico procedimento. Fatto auspicato da tutte le parti in causa. Nel secondo troncone compaiono i nomi degli 11 indagati che avevano deciso di patteggiare vedendosi però poi rifiutare dal gip tutte le istanze perché le pene concordate erano troppo basse (tra questi compaiono i nomi di Alberto Bilardo, braccio destro di Caianiello, Stefano Besani, avvocato di Gallarate vicino al mullah, Laura Bordonaro, ex presidente di Accam spa, Marcello Pedroni, ex consigliere di Prealpi servizi, Alessandro Petrone, ex assessore all’Urbanistica di Gallarate e definito da altri in sede di interrogatorio lo yes man di Caianiello, l’ intermediario Pier Michele Miano e l’imprenditore Pier Tonetti che torneranno a chiedere in udienza preliminare di poter patteggiare), per l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, per l’ex patron di Tigros e candidato sindaco della Lega a Varese Paolo Orrigoni e per Giuseppe Zingale, ex dirigente di Afol Metropolitana, arrestati a novembre 2019 in un secondo step dell’inchiesta. E naturalmente Nino Caianiello, ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese, perno dell’inchiesta, che per mesi, dopo l’arresto il 7 maggio 2019 ha collaborato con l’autorità giudiziaria. Gli omissis nei verbali di interrogatorio sono numerosissimi, a quanto pare. E potrebbero portare, una volta svelati, a nuovi sviluppi delle indagini oppure, e questo è plausibile, a una “maggiorazione” dei capi di imputazione ad oggi contestati agli indagati. Con il rinvio la procura potrà depositare l’avviso di conclusione delle indagini con riunione dei due fascicoli durante l’udienza in autunno.

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