Milano, omicidio in Darsena: Yuri Urizio strangolato per sette minuti

MILANO – Non ce l’ha fatta Yuri Urizio, il 23enne aggredito nelle prime ore del mattino di mercoledì 13 settembre a Milano in viale Gorizia, a pochi passi dalla Darsena. Dopo due giorni di coma al Policlinico è morto nel pomeriggio di ieri venerdì 15 settembre.

La versione di Bilel

Per la violentissima aggressione è finito in carcere Cubaa Bilel, un 28enne tunisino, irregolare in Italia, che fin dall’inizio ha dichiarato di avere bloccato la vittima perché l’aveva notata importunare una ragazza. Interrogato questa mattina dal gip Angela Minerva, alcune ore prima che venisse dichiarata la morte del giovane, l’arrestato ha spiegato di avere visto Yuri strappare di mano dei soldi ad una donna ucraina, non ancora individuata, che frequenta la zona e chiede spesso l’elemosina.

Telecamere al vaglio

Una versione, questa, che al momento non ha trovato riscontri nei filmati delle telecamere di sorveglianza, né nella testimonianza di un passante che ha assistito alla fase finale dell’aggressione. Convalidando l’arresto, al momento per il reato di tentato omicidio, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. Nei prossimi giorni, dopo un’altra richiesta della Procura, verrà emessa una nuova misura cautelare per omicidio. Si dovrà valutare se nella forma volontaria o preterintenzionale.

Strangolato per 7 minuti

Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Polizia e coordinate dal pm Luca Poniz, emergono “gravi indizi di colpevolezza” a carico di Bilel. Il tunisino avrebbe iniziato a colpire la vittima a mani nude per poi stringergli il collo “per un tempo prolungato”, fino a soffocarlo. Come si legge nell’ordinanza, infatti, avrebbe mantenuto la presa per oltre 7 minuti.

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