Maxi processo Mensa dei poveri: primi testi. Si parte dalla Dda con D’Alfonso e Di Pierro

tribunale milano

MILANO – Mensa dei poveri: si apre il maxi processo. Primi due testi sentiti in aula oggi, lunedì 14 marzo, a Milano. Al centro due delle figure di spicco della parte milanese dell’inchiesta che nel maggio del 2019 portò all’esecuzione di 43 misure di custodia cautelare e all’arresto dell’ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese Nino Caianiello: Daniele D’Alfonso e il suo “braccio destro” alla Ecol-Service srl Matteo Di Pierro.

La Dda a Buccinasco

Davanti al collegio oggi sono stati sentiti due dei carabinieri del comando provinciale di Monza che presero parte alla prima parte del filone d’inchiesta, coordinato dalla Dda di Milano, che non coinvolge la tranche “gallaratese” dell’indagine. Un filone che vede al centro appunto l’imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali D’Alfonso, che fu arrestato con l’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco.

Politici a libro paga

D’Alfonso avrebbe avuto a libro paga il consigliere comunale milanese e vice coordinatore lombardo di Fi Pietro Tatarella, “stipendiato” con 5mila euro al mese. In cambio il consigliere – che si è poi dimesso – avrebbe favorito l’imprenditore negli appalti dell’Amsa (l’azienda milanese di servizi ambientali) e l’avrebbe introdotto in altri appalti a Varese e a Novara, dove sarebbe stato attivo il parlamentare di Fi Diego Sozzani. 

Il filone gallaratese

Oggi si è dunque iniziato con una ricostruzione della genesi del primo filone d’indagine. Ricostruzione che proseguirà lunedì 21 marzo quando saranno sentiti altri inquirenti che hanno preso parte alle indagini. Sul fronte gallaratese, che vede a processo il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, l’ex patron di Tigros Paolo Orrigoni, l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi e l’ex consigliere comunale di Busto e coordinatore provinciale di Forza Italia Carmine Gorrasi, i testi chiave (che saranno sentiti più avanti) sono in particolare due: l’ex coordinatore di Forza Italia a Gallarate Alberto Bilardo e Caianiello stesso. Entrambi hanno chiuso i conti con la vicenda patteggiando il primo a 3 anni e 6 mesi e il secondo a 4 anni e 10 mesi.

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