Truffa all’Ue da mezzo milione, indagini chiuse. Lara Comi verso il processo

Forza italia indagata lara comi

MILANO – Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi nella foto) e altre cinque persone indagate in un nuovo filone dell’inchiesta Mensa dei Poveri con al centro nuove ipotesi di truffa ai danni dell’Unione Europea.

Verso la richiesta di rinvio a giudizio

L’ex eurodeputata e i suoi coindagati lo scorso 17 dicembre si erano visti sequestrare dalla Gdf beni per un importo di circa 500 mila euro e contestualmente notificare l’avviso di chiusura di questa tranche dell’indagine coordinata dai pm di Milano Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri nella quale si ipotizza contratti con persone nominate “assistenti” da Comi, stipulati per incassare pagamenti dal Parlamento europeo per prestazioni rimaste solo sulla carta, perché non sarebbe stata svolta “alcuna attivita’”. E gran parte dei compensi versati dall’Ue sarebbero finiti, poi, in contanti “alla stessa Comi o al padre“, oppure “mediante bonifici” sul conto dell’ex europarlamentare e “dell’associazione ‘Europe4you‘” a lei “riconducibile.

Comi chiederà di essere interrogata

Per la vicenda due degli indagati hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame contro il provvedimento di sequestro preventivo firmato dal gip Raffaella Mascarino. «E’ inutile impugnare in sede di misura cautelare il provvedimento di sequestro – spiega il difensore di Comi, Gian Piero Biancolella all’Ansa – quando a breve la stessa misura e i capi di incolpazione contestati saranno oggetto di una valutazione da parte del giudice dell’udienza preliminare». Il legale ha annunciato che la sua assistita ha intenzione di rendere interrogatorio per dimostrare l’ “insussistenza” delle nuove accuse. L’allora eurodeputata azzurra era gia’ finita ai domiciliari nel 2019, e poi tornata libera, per corruzione, emissione di false fatture e truffa nei confronti dell’Ue, vicenda per la quale e’ gia’ stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio al giudice Natalia Imarisio davanti alla quale si sta gia’ celebrando l’udienza preliminare per il filone principale con al centro un sistema di tangenti e di appalti pilotati di cui il presunto ‘burattinaio’ sarebbe stato Nino Caianiello, ex responsabile FI a Varese. Si presume che le tre tranche del processo vengano riunificate.

Truffa all’Unione europea: la GdF sequestra mezzo milione di euro a Lara Comi

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