Fascicolo della procura per i camici donati alla Regione. Il “clima d’odio”

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MILANO – La vicenda dei camici anti-Covid regalati alla Regione Lombardia dall’azienda varesina riconducibile al cognato e alla moglie di Attilio Fontana ha indotto la procura della Repubblica di Milano ad aprire un fascicolo. I magistrati, dopo le notizie pubblicate sul Fatto Quotidiano di domenca 7, che ha anticipato un’inchiesta di Report (Rai Tre), vogliono evidentemente capire i termini di una questione, l’ennesima, che scuote l’assetto politico di Palazzo Lombardia. Per il momento non ci sarebbero né indagati né ipotesi di reato. Ma è evidente che il clima attorno alla stessa Regione va appesantendosi e l’aria si fa allo stesso modo pesante.

Le minacce a Fontana: “Preoccupato per la mia famiglia”

Fontana è tra l’altro oggetto di minacce al punto da essere sotto scorta. Settimana scorsa è stato sentito proprio in procura come parte offesa nell’ambito dell’indagine per minacce aggravate e diffamazione a suo carico. Il suo avvocato, Jacopo Pensa, ha di recente depositato negli uffici della procura un dossier che raccoglie insulti, minacce a lettere anonime intitolato “Clima d’odio”. Da quanto si sa, ad Alberto Nobili, responsabile dell’antiterrorismo milanese, il governatore ha espresso grande preoccupazione per sé stesso e per i suoi famigliari. Il presidente della Regione avrebbe pure detto di sentirsi “tranquillo” per il suo operato nella gestione dell’emergenza Covid, fonte di un vero e proprio assalto mediatico, politico e via social contro Fontana e il suo esecutivo.

Attacco politico

La storia dei camici finisce per inasprire una situazione già di per sé molto tesa, dentro la quale si può leggere una sorta di regia politica per destabilizzare la Regione. Vicenda, ricordiamo, nata da una fornitura di camici e presidi ospedalieri per medici e infermieri dalla Dama Spa, l’azienda varesina di cui è titolare Andrea Dini, fratello di Roberta, moglie di Attilio Fontana e detentrice del 10 per cento delle quote della società. Fornitura concordata con Aria, centrale degli acquisti di Palazzo Lombardia, per la quale la Regione non ha sborsato un euro. Insomma, una donazione per un valore superiore ai 500mila euro. Dal canto suo, il presidente Fontana, alla luce delle informazioni diffuse dal Fatto Quotidiano, ha annunciato querela. “Mi incolpano anche della beneficenza” ha dichiarato in una intervista.

“Una porcata, altro che scoop”

Clima d’odio, sostiene l’avvocato Pensa. Clima d’odio confermano alcuni editorialisti e direttori di giornale. Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale parla addirittura di “porcata” riferendosi al Fatto Quotidiano; “Altro che scoop, ma quale scandalo in famiglia: questa è un’autentica porcata, l’ennesima di una lunga serie contro il governo lombardo e i suoi uomini di punta”. E Fontana stesso rincara la dose: “Si tratta di un attacco politico semplicemente vergognoso”.

Il pasticcio dei camici donati alla Regione dal cognato e dalla moglie di Fontana

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