Misure anti crisi: a Busto mancano un piano e una regia. Si naviga a vista

busto farioli rogora uffici

BUSTO ARSIZIO – Buoni spesa: Varese ha bruciato tutti. Gallarate invece con la manovra “a tutto gas” ha messo sul piatto 3,7 milioni tra contributi economici concreti e taglio delle tasse e delle rette. E Busto? In panne, nel senso che una manovra, per lo meno abbozzata, ancora non c’è. E non è uscita nemmeno dalla giunta che si è tenuta oggi, lunedì 27 aprile, durate la quale è stata messa nero su bianco la sospensione dell’introito di alcune rate relative alle imposte, ma di competenza 2019. Per il resto, i singoli assessori, da quello al Bilancio ai Servizi sociali, passando per il Commercio, Attività produttive, Scuola e Sicurezza (in vista delle disposizioni sulla Fase 2) stanno lavorando. Ognuno da sé. Tanto che la sensazione espressa a più riprese dai vari gruppi di opposizione e anche da esponenti della maggioranza consiliare, è che manchi una road map, o in altri termini una regia che faccia sintesi delle tante necessità che, di giorno in giorno, crescono e necessitano di risposte. Anche amministrative. Respinta dal sindaco anche la proposta di alcuni suoi uomini di giunta di dare vita a una task force.

La reattività di Varese e Gallarate rispetto all’emergenza pare, infatti, abbia spiazzato il primo cittadino bustocco, che in questo frangente sembra pedalare a vuoto. E quanto nei giorni scorsi hanno sostenuto i consiglieri di minoranza, con toni e metodi differenti, rispetto alla mancanza di un piano complessivo, al di la delle misure e degli aiuti governativi e regionali (già arrivati o che arriveranno), sembrerebbe trovare conferma nell’arrabbiatura di Antonelli, il quale davanti alla notizia delle azioni adottate dal collega gallaratese Cassani, avrebbe reagito chiedendo una serie di risposte più decise da parte della sua maggioranza. Senza però dare indicazioni sulla rotta.

Situazione complessa

Il dato incontestabile è che la situazione generale è molto complessa. E nessuno si sottrae a questa constatazione. Ma è altrettanto evidente che, oltre alle opposizioni, anche in maggioranza ci sono sensibilità differenti su come impostare l’azione amministrativa per affrontare la seconda salita più dura di una crisi che da sanitaria sta diventando economica e sociale.

Nell’ultima commissione Affari generali Emanuele Antonelli ha dichiarato che Busto si è distinta per aver annullato tutta una serie di pagamenti, rispetto alle amministrazioni che hanno adottato solo sospensioni. Spiegazioni che il primo cittadino ha dato alla luce della proposta della leghista Paola Reguzzoni, la quale ha manifestato la volontà di predisporre una mozione alla variazione di bilancio, che verrà portata al prossimo consiglio comunale, in cui si chiede di appostare una serie di capitoli ad hoc per l’emergenza. Questo sulla base di una ricognizione più generale delle necessità, da tarare anche sugli eventuali interventi governativi e regionali e predisposta sulla base di quelli che sono, al momento, le aree di bisogno. Aree che il Covid ha stravolto, in quanto la lunga quarantena e lo stop forzato dell’intera catena economica ha di fatto colpito anche chi, solo qualche settimana fa, nemmeno immaginava che si sarebbe trovato in una situazione di difficoltà. Insomma a oggi non è ancor chiaro come l’amministrazione si muoverà e quali misure intenda mettere in atto per quanto di propria competenza. E quale effetto avrà la mozione annunciata in commissione dalla leghista Reguzzoni (e alla quale stanno lavorando anche altri gruppi consiliari) rispetto al bilancio, ma anche all’azione dell’intera maggioranza.

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