Negozi chiusi per fermare l’epidemia del coronavirus. Confcommercio li sostiene

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VARESE – I commercianti che chiudono «per senso di responsabilità». Tutelare la salute e contenere l’epidemia viene prima di tutto: questo il pressante invito a prendere una posizione di buon senso e responsabilità che moltissimi commercianti, che non rientrano nelle categorie di prima necessità, hanno fatto pervenire alla Confcommercio della provincia di Varese. «Un sacrificio utile a sconfiggere» il nemico del coronavirus «per ripartire il più presto possibile» sintetizzano i vertici dell’associazione, che ricordano che «Confcommercio c’è, anche quando si tratta di assumere posizioni difficili, ma necessarie». Quello che si appresta a fare anche la Lombardia, dove la prospettiva è di abbassare le serrande di tutte le attività commerciali non essenziali.

L’iniziativa nata dal basso

“Esercizio chiuso per tutelare la salute e contenere l’epidemia”: è l’avviso che in queste ore comparirà all’ingresso delle attività che aderiranno all’iniziativa nata in questi ultimi giorni, raccogliendo le richieste e le scelte spontanee segnalate da tantissime attività commerciali del nostro territorio e che Confcommercio Provincia di Varese ha deciso di promuovere con un forte senso di responsabilità. Una iniziativa «a tutela della salute di tutti» partita dalle cinque Ascom territoriali (Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Luino) in modo coordinato e subito comunicata ai 10.000 associati della nostra provincia. L’avviso che ogni Ascom territoriale fornirà ai propri associati ha come slogan #contrastiamoilvirus, seguito da un messaggio in sei righe: “Questo esercizio non rientrando nelle categorie ritenute di prima necessità o di utilità per le persone a ridotta mobilità, contribuisce a contrastare la continua e drammatica diffusione del Coronavirus”.

I commenti

«E’ una libera scelta – chiariscono il presidente Giorgio Angelucci e i vicepresidenti di Uniascom Rudy Collini, Renato Chiodi, Andrea Busnelli e Franco Vitella – un ulteriore richiamo all’esemplare senso di responsabilità, che in questi giorni non è certo mancato da parte di commercianti ed esercenti. Si tratta di un richiamo alla necessità più che mai impellente di stare uniti, di accettare di compiere un doloroso, ulteriore, ma necessario sacrificio, utile a sconfiggere questo nemico invisibile e al fine di ripartire nel più breve tempo possibile». Tanti esercizi si sono già strutturati, e altri si aggiungeranno, per garantire la possibilità di acquisto attraverso la consegna a domicilio e la vendita on-line, con l’obiettivo di garantire comunque un servizio il più efficiente possibile alla collettività, nonostante la difficile situazione che stiamo attraversando. «Dalle tante richieste ricevute ci aspettiamo una partecipazione importante, che contribuirà a limitare le uscite di casa allo strettissimo necessario».

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