Coronavirus fuori controllo, tutta l’Italia si blinda come la Lombardia

ROMA – Spostamenti consentiti solo per motivi di lavoro, salute e necessità, divieto di assembramento e lo stop totale allo sport, campionato di calcio incluso. Da domani, martedì 10 marzo, le misure per il contenimento del contagio da coronavirus si estenderanno a tutta l’Italia. Lo ha deciso il premier Giuseppe Conte, annunciando che sta per apporre la sua firma su un nuovo DPCM (Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri) che “blinda” l’Italia intera, rendendola zona protetta, per fermare la diffusione del virus, ormai dilagante non solo al Nord. «Su tutti i territori abbiamo deciso di estendere le misure predisposte per la Lombardia e le province collegate qualche giorno fa» spiega Conte, facendo riferimento alle restrizioni del DPCM di domenica 8 marzo, entrate in vigore in tutta la Lombardia e in 14 province tra Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Marche.

L’annuncio

«Tempo non ce n’è. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e dei deceduti – spiega il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi – ho deciso di adottare misure ancora più forti e stringenti per contenere il virus e tutelare la salute dei cittadini: sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sarà l’Italia come zona protetta». A convincere il governo della necessità di una stretta ancor più decisa l’ultimo bilancio dell’epidemia tracciato dal commissario all’emergenza Angelo Borrelli: 7.985 casi positivi, con un nuovo balzo di 1.598 rispetto al giorno precedente, pari ad un +25%. Di cui ben 733 quelli ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 83 in piu’ rispetto a ieri (+12%).

Le misure

Il provvedimento replica quello già adottato in Lombardia. Prevede il divieto di assembramento in tutta Italia, gli spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute, lo stop alle lezioni nelle scuole e università fino al 3 aprile e quello di tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso. «Non possiamo consentire che proseguano le gare del campionato di calcio – ammette il premier – dispiace dirlo, ma i tifosi devono prenderne atto. Dovranno rimanere chiuse le palestre per lo svolgimento di attività sportive».

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