Nelle RSA di Cerro Maggiore positivi al virus 12 anziani ospiti e 13 operatori

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CERRO MAGGIORE – Il sindaco di Cerro Maggiore, Giuseppina Berra, ha aggiornato la situazione nelle case di riposo private nel paese ad oggi, lunedì 27 aprile. «Sono in costante contatto – ribadisce Berra – con le direzioni sanitarie della Residenza Oasi di Cantalupo (nella foto), della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Cerro e del Centro Ginetta Colombo. Mi sono sempre adoperata verso gli organi competenti oltre il ruolo di sindaco, perché ho sempre pensato che in questo momento servisse fare squadra e ogni aiuto potesse servire. L’attenzione verso le persone più fragili rimane alta e costante. In ogni istituto sono state prese le necessarie decisioni organizzative per evitare il contagio ed, eventualmente, isolare i possibili contagi».

Un decesso all’Oasi di Cantalupo

Secondo il bollettino reso noto dal sindaco, nella Residenza Oasi di Cantalupo ci sono 5 pazienti con sintomatologia e 10 operatori con sintomatologia o positivi al tampone, che sono stati immediatamente sospesi dal servizio; si registra anche il decesso di un ospite, ricoverato all’ospedale Humanitas, risultato positivo al tampone. Nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Cerro risultano casi con sintomatologia sia nel nucleo in cui sono ricoverate le suore anziane, sia negli altri nuclei con 7 pazienti sintomatici, già isolati dagli altri. Gli operatori con sintomatologia o positivi al tampone sono 3, subito sospesi dal servizio. Infine, al Centro Ginetta Colombo non risultano casi problematici. Sia la Residenza Oasi di Cantalupo che la Piccola Casa della Divina Provvidenza hanno ottenuto e comprato i tamponi per i propri ospiti, che saranno effettuati in accordo con la possibilità di processarli nei laboratori preposti. «Ho sottolineato alle direzioni sanitarie – aggiunge il sindaco – l’importanza di continuare e migliorare, ove possibile, la comunicazione diretta con i parenti degli ospiti attraverso videochiamate o qualsiasi altro mezzo di comunicazione multimediale. Questo impegno serve in primis agli ospiti, che in questo momento di lontananza devono essere sostenuti oltre che nel fisico anche nel morale, e in secondo luogo a rinfrancare i parenti. L’impegno di tutti è costante e continuerà ad esserlo anche nel futuro».

Un altro morto alla RSA Accorsi di Legnano

Continuano purtroppo i decessi alla RSA Accorsi di Legnano, colpita dall’epidemia nell’assoluto silenzio dei gestori. È infatti mancato anche l’ospite salito alla ribalta due giorni fa perché lamentava di essere stato lasciato senza acqua da bere. L’anziano, 88 annim presentava i sintomi del Covid-19, che però non è stato accertato con il tampone, e non era stato ricoverato in ospedale. «Nessuno interviene?» la laconica domanda dell’avvocato legnanese Franco Brumana, che segue le famiglie di alcuni degenti della RSA e ha reso nota la notizia. «Da notizie non ufficiali – aggiunge Brumana – risulta che all’Accorsi dono deceduti 33 anziani tra marzo e aprile. Quanti ne dovranno ancora morire prima che qualche pubblica autorità si decida ad intervenire per dare assistenza adeguata e fermare l’ecatombe?». Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Luigi Piccirillo (M5S), secondo il quale «sembra che i dipendenti» della cooperativa KCS che gestisce questa e molte altre RSA «si alternavano, e forse si alternano tuttora, in altre strutture sanitarie con il rischio di infettare loro stessi e i pazienti».

Ancora controlli dei NAS in provincia

Proseguono i controlli dei carabinieri del Nas di Milano nelle RSA di quattro province lombarde di loro competenza territoriale, ovvero Milano, Monza, Como e Varese. Le ispezioni del Nucleo procedono ormai quotidianamente da qualche giorno e riguardano il rispetto delle normative igienico-sanitarie nelle residenze per anziani e, in particolare, le recenti disposizioni per prevenire il contagio da coronavirus.

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