Non solo scandali: giusto 119 anni fa Legnano riceveva la medaglia d’oro

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LEGNANO – “Ci telegrafano da Roma, 21 maggio, notte: Il ministero dell’istruzione ha conferito al Municipio di Legnano (Milano) la medaglia d’oro per benemerenze verso la pubblica istruzione”. Correva l’anno 1900 e la città del Carroccio aveva di che fregiarsi del più alto riconoscimento nazionale per un’amministrazione locale, come riportava il “Corriere della Sera”. L’anniversario è destinato a passare inosservato in questi giorni in cui la città è sotto i riflettori per fatti gravi e deprimenti. Le inchieste della magistratura lo dipingono come un Comune gestito al pari di un’azienda di famiglia, dove collocare gli amici e i figli degli amici in cambio di voti e favori, mentre a leggere le cronache degli ultimi tempi si ricava l’immagine di una città dove le ragazze sfregiano con l’acido gli ex fidanzati e le donne di mezza età mollano tutto per rincorrere aitanti indigeni nel cuore dell’Africa. A Legnano è palpabile la voglia di uscire dalla “cappa” che la avvolge da qualche tempo a questa parte, di leggere notizie positive e di ritrovare l’orgoglio di una comunità che si sente macchiata e offesa.

Premiati gli straordinari risultati nella lotta all’analfabetismo

In attesa dei risultati sportivi delle squadre cittadine di calcio e basket e del Palio, il cui rito fatto di cene propiziatorie, sfilate in costume e corse ippiche si ripeterà a breve, un appiglio in questo senso ci arriva dalla storia. Quella di un Comune che prima e meglio di altri seppe contrastare, nel volgere di Otto e Novecento, l’analfabetismo. In tal senso rientrano le “benemerenze” citate il 21 maggio di 119 anni fa e i cui effetti ridussero a meno dell’8% gli analfabeti: un risultato “oggetto di ammirazione e di invidia per molti Comuni anche di maggiore importanza” come osservava con legittimo orgoglio il segretario comunale Gianbattista Raimondi nel 1913. Merito degli sforzi profusi dalle scuole elementari pubbliche e da quelle private, come gli istituti tecnici legati alle grandi fabbriche che all’epoca riempivano il territorio urbano. Scuole come il Dell’Acqua e il Bernocchi (che festeggia proprio quest’anno un secolo di attività) pensate per i figli degli operai e degli impiegati destinati a seguirne le orme, ma che offrivano la possibilità ai più meritevoli, con borse di studio, di proseguire gli studi fino a laurearsi.

Una comunità “coraggiosa e generosa”

Quella di cui si ebbe notizia il 21 maggio del 1900 non fu neppure la prima medaglia d’oro ottenuta dalla città del Guerriero. Già nel 1883, infatti, Legnano si era vista onorare della medaglia d’oro al Valor Civile per come aveva saputo risollevarsi dalla devastante alluvione dell’Olona dell’anno precedente, quando il fiume aveva allagato l’intero centro cittadino, lasciando dietro di sé una scia di morti e sferrando un colpo tremendo alle sue aziende. In quella calamità i suoi abitanti aveva dato dimostrazione, si legge nella motivazione, di “coraggiose e filantropiche azioni, con evidente pericolo della vita”. Un altro salutare modello a cui aggrapparsi al giorno d’oggi.

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