Nuova “casa” per l’Anpi di Busto. E nuove preoccupazioni per le «offensive fasciste»

BUSTO ARSIZIO – I partigiani dell’ANPI di Busto festeggiano la nuova sede di villa Tovaglieri, nella Casa del Novecento che prende sempre più forma. E l’occasione è propizia per condannare i «fatti che evocano il clima della stagione che portò all’avvento del fascismo». Parole di Liberto Losa, presidenza della sezione bustocca dell’associazione partigiani, che si è ritrovata nella sala di via Pozzi per celebrare la nuova “casa” con una sorta di originale inaugurazione “a distanza”, per evitare assembramenti. A dare un ideale benvenuto c’era anche la vicesindaco Manuela Maffioli: «Siamo coinquilini a villa Tovaglieri, dove c’è la sede dell’assessorato alla cultura».

Inaugurazione a distanza

Nessun taglio del nastro ma un momento di aggregazione. «Abbiamo rinunciato ad una vera e propria inaugurazione in sede – ammette Losa – abbiamo optato per una sala più capiente con la presenza della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago». In sala ci sono la presidente dell’Anpi provinciale Ester De Tomasi, la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, i consiglieri comunali Maurizio Maggioni, Paolo Pedotti, Cinzia Berutti e Santo Cascio, ma anche l’ex presidente del consiglio Valerio Mariani, in qualità di vicepresidente dell’associazione dei “partigiani azzurri” del Raggruppamento Alfredo Di Dio. Il clou della manifestazione è stata la presentazione del saggio di Chiara Colombini, “Anche i partigiani però”, accompagnata dallo storico Gianni Paganini.

La casa del Novecento

L’Anpi trova posto negli spazi di villa Tovaglieri, nell’ambito del progetto della Casa del Novecento, avviato anni fa quando ancora era sindaco Gigi Farioli. «Un grande progetto di conservazione della memoria» come lo ha definito nel suo saluto istituzionale la vicesindaco Maffioli, in cui accanto agli uffici comunali ancora attivi, sono state raggruppate alcune associazioni che fanno della memoria uno dei loro obiettivi fondativi. Anpi, appunto, insieme alla Fivl-Raggruppamento Alfredo Di Dio, all’Archivio Fotografico Italiano e all’associazione Enrico Dell’Acqua. Un contenitore, la Casa del Novecento, che è in dialogo concreto con l’assessorato alla cultura – sottolinea Maffioli – e i luoghi della cultura, del pensiero e della memoria sono altrettanto importanti quanto le azioni che si compiono».

La nuova “casa” di ANPI

«La nostra sede è un unico ampio locale, più funzionale – annuncia Liberto Losa – sarà aperta al pubblico nei giorni feriali, ed è una premessa per potenziare le attività. Ora gli obiettivi sono sistemare l’archivio, attivare le pagine social e realizzare più iniziative conviviali e viaggi della memoria. Vogliamo dare impulso ad una sezione che tanto prestigio e storia ha alle sue spalle, ma anche continuare ad andare nelle scuole e a stringere alleanze con altre realtà con obiettivi parzialmente consonanti». L’Anpi di Busto vanta una storia che nasce nel 1944, in una città che è medaglia di bronzo al valor militare per la Resistenza e che ha visto tra i protagonisti della lotta partigiana «operai, donne, ma anche imprenditori, uomini di cultura come Gian Battista Roggia, sacerdoti e magistrati come Cosimo Orrù». Attualmente sono 230 gli iscritti, tra cui un partigiano come Adelio Borlandelli e 30 lavoratori della Ercole Comerio.

Le «preoccupazioni»

Ed è in nome di questa storia che la Resistenza continua, di fronte alle «preoccupazioni dell’oggi», messe in luce dal presidente Losa, citando l’«orrendo segnale» dei Do.Ra «protagonisti degli scontri di piazza a Milano a fianco dei No Green Pass» oppure «l’assalto alla Cgil a Roma, dalla matrice squadrista e fascista chiara e manifesta, un atto di violenza paragonabile solo all’assalto a Capitol Hill». E ancora la presidente provinciale Ester De Tomasi stigmatizza «il susseguirsi delle offensive fasciste, dal saluto romano del preside di Bergamo agli striscioni di Azzate, fino ai manifestanti di Novara», mettendoli insieme al «gioire dopo aver affossato il DDL Zan» e alla «inquietante di proliferazione di gruppi che si richiamano a nazifascismo e razzismo in vari Paesi europei». Fatti di fronte ai quali, per De Tomasi, «serve una risposta incisiva e risolutiva da parte delle istituzioni, anche se le immediate risposte, anche da parte dei giovani ci confortano», e di fronte ai quali «la politica è venuta meno. Non basta amministrare il quotidiano. Vale ancora la pena resistere».

Nuova sede dell’Anpi di Busto in villa Tovaglieri: «Continua la Resistenza»

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