Musica e danze delle periferie del Brasile, in scena a Olgiate il gruppo Pé no Chão

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OLGIATE OLONA – In scena a Olgiate Olona il cuore del popolo delle periferie del Brasile: sabato 4 novembre Area 101 ospiterà alle 21 lo spettacolo “Roda favela” (ingresso 15 euro, è consigliata la prenotazione contattando il numero 340/3982880, Fatima, o 340/4884483, Mauro), frutto di una creazione collettiva del gruppo Pé no Chão e della compagnia francese Ophélia Théâtre e nato durante la presidenza di Jair Bolsonaro.
Gli esclusi, gli abitanti delle favelas e tutti coloro che stanno dall’altro lato del muro diventano le principali vittime della violenza e di ogni tipo di ingiustizia, ieri come oggi: attraverso la danza, la musica, celebreranno la vita con i loro corpi. “Questi giovani danzano e cantano ed il loro sorriso e la loro energia si trasmette e contagia. Niente e nessuno sarà capace di togliere loro la libertà, perché da questa parte del muro non c’è paura. I corpi si innalzano, i corpi volano. La società non potrà più renderli invisibili. Nulla e nessuno li terrà prigionieri, anche se nuovi muri si alzeranno. Dietro quel muro tutto sta ribollendo, tutto è Vita”.

I quartieri di Santo Amaro e Canal de Arruda

Pé no Chão, partner di Mani Tese dal 1996, lavora da quasi trent’anni a Recife, città tra le più importanti e povere del Nordest brasiliano e capoluogo dello Stato di Pernambuco, dove è in crescita costante il numero di persone che vivono in condizioni d’indigenza e, contemporaneamente, cresce in modo preoccupante l’indice di criminalità. Particolarmente visibile e allarmante è l’aumento della delinquenza tra i minori e gli adolescenti.
Questa è la situazione anche nei due quartieri di Santo Amaro e di Canal de Arruda, in cui, dal 1994, Pé no Chão realizza le proprie azioni: comunità in cui la violenza diretta si combina con l’impossibilità di accedere ai servizi di base – casa, acqua potabile e servizi igienici – e con la mancanza di cibo. Il gruppo è oggi composto da sei persone, tre uomini e tre donne: educatori e sociologi che, per combattere la marginalità sociale e la devianza, insieme ai problemi caratteristici dell’adolescenza, hanno cominciato a lavorare intorno ai luoghi di ritrovo dei bambini di strada di Recife.

Rap, breakdance e graffiti

In breve tempo il numero dei ragazzi seguiti è notevolmente cresciuto e Pé no Chão ha progressivamente sviluppato e perfezionato una metodologia pedagogica propria. Le attività che hanno trovato maggiore consenso sono state quelle legate all’espressione dei propri pensieri e dei propri desideri attraverso la musica (rap, hip hop), la danza (breakdance) e i graffiti. Parallelamente il gruppo si occupa anche di sensibilizzare la popolazione e la società civile sul problema dei bambini di strada e sull’importanza della scolarizzazione come metodo per uscire dalla povertà.
Nello specifico le attività proposte da Pé no Chão sono:

  • una presenza quotidiana in strada, con attività educative intorno al punto di incontro, segnalato da una tenda colorata e dai disegni per terra che delimitano lo spazio del gruppo
  • momenti educativi in ambienti esterni alla comunità
  • attività socio-educative con le famiglie dei bambini di strada
  • collaborazione con le istituzioni addette all’assistenza all’infanzia
  • formazione dell’equipe degli educatori che lavorano costantemente con i bambini

Ciò che è importante, quindi, è la ricerca del coinvolgimento di attori esterni al contesto in cui si trovano i bambini di Recife, per stimolare l’opinione pubblica di fronte ad un problema che in Brasile è molto diffuso e coinvolge le fasce più deboli della popolazione.

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