Uno sparo nel buio. Coach Matt Brase abbandona la OJM Varese?

Openjobmetis Matt Brase addio

VARESEUno sparo nel buio. Meglio, una voce incontrollata nella serata varesina, che prende concretezza ogni momento che passa. Matt Brase abbandona la Openjobmetis Varese e rimane negli Usa.

I fatti

Matt Brase è legato a Varese da un contratto biennale ed è confermato dalla società. L’allenatore americano ha un escape per la Nba da esercitare entro il 30 giugno. Non lo esercita. E quindi è automaticamente legato alla Openjobmetis anche per la prossima stagione. All’improvviso, però, qualcosa si inceppa. Le voci (da confermare, certo, ma ogni momento sempre più concrete) parlano di un dietrofront di Brase, che avrebbe deciso di rimanere negli Usa. Da qualche ora aleggiavano dubbi sulla permanenza sul nipote di Lute Olson. Poi un “cinguettio” di Fabio Gandini su Varese Noi. Il sassolino diventa una valanga, sempre più consistente e che trova mezze conferme.

Galeotta fu la Summer League?

Perché questa decisione di Matt Brase? Essendo in un ambiente professionista noi non crediamo ai mal di pancia, ai legami d’affetto, ai malumori, alle nostalgie, ai silenzi e tutto ciò che fa parte di una sfera umorale o sentimentale. Non vogliamo crederci. Probabilmente galeotta fu la Summer League di Las Vegas. Come d’incanto Brase si siede come assistente sulla panchina dei Philadelphia 76ers “per sostituire un collega ammalato”, così almeno riportano gli insider. E lì probabilmente trova la sua collocazione del futuro. Che Brase potesse essere nel mirino di Phila era già una ipotesi molto accreditata, visto la Houston-connection che si è insediata nella città dell’amore fraterno: da coach Nick Nurse, al “barba” James Harden (però in uscita) fino, soprattutto, al presidente Daryl Morey, peraltro ex general manager ai Rockets e “ispiratore” in Texas del futuro ceo Luis Scola.

E ora?

La società dovrebbe dare comunicazione ufficiale a breve. Se sarà rottura, è chiaro, Varese dovrà trovare un nuovo allenatore in un periodo delicatissimo (fine luglio), in un momento delicatissimo (devono ancora essere firmati i 4 americani, gli autentici pezzi forte della campagna acquisti anche dal punto di vista economico). La conferma “pesante” di Markel Brown pareva legata alla permanenza di Matt Brase: nonostante il contrattone offerto dalla società, la guardia di Alexandria avrebbe preso tempo, in maniera sospetta. Ma questo, semmai, sarà un altro grattacapo rispetto allo sparo nel buio che ha squarciato inaspettatamente la notte varesina.

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