Sesto 2030: «Opere pubbliche: quante false promesse dalla giunta Buzzi»

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SESTO CALENDE – L’ultimo consiglio comunale, dedicato all’approvazione del bilancio previsionale, «ha messo in evidenza lo scollamento esistente tra ciò che la nostra Amministrazione Comunale promette e ciò che fa». A dirlo è la lista Sesto 2030, stilando l’elenco dei tanti sogni che a suon di posticipi diventano «false promesse».

False promesse 

Il gruppo di minoranza non capisce perché nel Dup continuano a essere inseriti non si ha assolutamente intenzione di concretizzare. Un esempio? «Riqualificheremo i parchi giochi esistenti e programmeremo i mancanti».  Oppure: «Il Parco Europa avrà una valenza per il turismo». Lo scopo appare ormai evidente: «Fare false promesse sperando che nessuno poi ne verifichi la realizzazione».

Continui rinvii 

Nel piano triennale dei lavori pubblici, dove si ritrovano i lavori oltre i 100.000 euro, le opere vengono posticipate di anno in anno, in attesa di fondi, per cui si ritrovano sempre le stesse. «Ci auguriamo che quest’anno sia davvero la volta buona per la facciata della materna Bassetti, per la messa in sicurezza del Lenza,  per la sistemazione della stecca Esselunga e del cavalcavia», attaccano i 2030.  «Altre opere invece semplicemente scompaiono. È ad esempio il caso della nuova banchina ferroviaria sulla linea Luino-Milano, prevista nei precedenti tre bilanci ma non nell’attuale, salvo poi essere considerata di imminente realizzazione durante la relazione dell’assessore Edoardo Favaron, oppure l’elisuperficie. La nuova palestra invece è stata posticipata nuovamente, così come il project financing che avrebbe potuto portare risparmi energetici». 

I colpi di scena 

Un aspetto interessante del bilancio di quest’anno riguarda quelli che Sesto 2030 definisce i «colpi di scena legati ai fondi Pnrr». E spiegano: «Ovviamente stiamo parlando del reparto “sogni e promesse”. Ne è un esempio lampante l’asilo nido. Siamo contentissimi se la nostra città riuscirà ad avere un nuovo asilo ma constatiamo che non si tratta soltanto di un’opera che non era mai stata messa in programma prima d’ora ma anche un capitolo di spesa che, nuovamente, nel 2022, è in diminuzione per riduzione di personale. Mentre nel DUP si parla di un asilo “eccellenza” infatti, alle richieste di piccole manutenzioni spesso le risposte sono legate a mancanza di fondi stanziati per poterle eseguire. Vorremmo perciò constatare un impegno maggiore nell’asilo che è già realtà, con risorse dedicate nei bilanci annuali ora, prima ancora di vedere quelle ipotetiche dei prossimi anni. Si parla inoltre di un asilo più grande per accogliere più bambini ma ultimamente le iscrizioni non sono arrivate neppure a regime. Ci chiediamo quindi quanto il progetto nasca da una analisi accurata dei bisogni. È questo infatti ciò che piu ci preoccupa: saremmo felici di avere un nuovo nido ma le analisi su come costruirlo e su quali spazi definire (nel caso in cui i fondi ci saran- no assegnati) speriamo vengano eventualmente fatte in modo più approfondito, per non costruire nuovamente un contenitore prima ancora di un progetto che invece deve essere utile alle reali esigenze dell’utenza e, a nostro avviso, definito con un confronto con chi vi lavora». 

Opere pubbliche Sesto 2030 – MALPENSA24