Ordinanza antigioco Lavena Ponte Tresa, il Tar boccia ricorso: dà ragione al Comune

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LAVENA PONTE TRESA – Il Tar dà ragione al Comune di Lavena Ponte Tresa. L’ordinanza sindacale del 2018 con cui l’amministrazione aveva disposto la riduzione degli orari delle sale gioco è risultata vittoriosa al Tribunale Amministrativo Regionale che lo scorso 9 aprile ha ritenuto infondato il ricorso presentato da un gestore che ne chiedeva l’abolizione.

Orari ridotti

Lo comunica la stessa amministrazione guidata dal sindaco Massimo Mastromarino, che ricorda l’obiettivo con cui era era stata pensata quell’ordinanza. «Un provvedimento voluto per limitare la dipendenza dal gioco d’azzardo e le conseguenze spesso devastanti per chi gioca e per la propria famiglia». L’ordinanza comunale ha introdotto lo spegnimento delle macchinette dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Una società attiva nel settore, la Nts Network Spa, aveva poi presentato ricorso. Ma il Tar l’ha respinto.

La motivazione della sentenza

È da ritenersi legittima l’ordinanza comunale con la quale si limita l’orario di apertura delle sale gioco, sulla base del rilevato intento di ridurre il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (Gap), con conseguenze negative sui rapporti familiari e sociali.
La diffusione del fenomeno della ludopatia in ampie fasce della società civile costituisce, invero, un fenomeno sociale degenerativo, peraltro suscettibile di alimentare fenomeni criminali, come l’usura.
L’intento sotteso all’ordinanza sindacale impugnata è quello di prevenire una malattia sociale (la ludopatia) che ingenera dipendenza, ponendo un limite temporale all’uso degli apparecchi automatici del gioco d’azzardo lecito, riducendo gli orari di esercizio delle attività e di funzionamento degli apparecchi medesimi.

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