Orgoglio albanese a Busto. In migliaia per il premier Edi Rama. Che loda Meloni e punge Bossi

BUSTO ARSIZIO – “Busto Capitale” amava dire da sindaco Gigi Farioli. Stavolta Busto Arsizio si scopre capitale dell’Albania, per un giorno. Alla e-work Arena sono in 5000 sugli spalti, e almeno altre 2-3000 fuori dal palazzetto, in delirio per il premier Edi Rama, venuto a celebrare la diaspora albanese in una tappa di un tour europeo dedicato a promuovere la cultura albanese e gli investimenti nella terra dell’Aquila. «Ci voleva lo stadio di San Siro» rivela sul palco l’organizzatore dell’evento, Ylli Ujka, imprenditore arrivato a cercare “Lamerica” e sbarcato con un peschereccio nel ’97 in Puglia, che oggi vive a Gallarate.

Orgoglio albanese

“Proud to be Albanian” si legge su uno degli striscioni sugli spalti del palasport della UYBA. E il premier Edi Rama, dopo il suo ingresso trionfale tra cori che scandiscono il suo nome e centinaia di bandiere che sventolano, fa uno “speech” motivazionale basato proprio sull’orgoglio nazionale. Non senza ricordare i pregiudizi che il suo popolo migrante ha dovuto subire in Italia. “È stato un albanese” ripete più volte, in italiano, per rammentare come i suoi compatrioti sono stati spesso presi di mira dal razzismo, anche sui media: Rama cita anche la figura di Umberto Bossi, che «con quella canottiera sembrava uscito dai film comici» e che «è venuto in Albania a comprare la laurea del figlio». Fino a suggerire: «Se un italiano ti guarda di traverso, diglielo a testa alta: “C’è qualcosa?”». Ma poi sottolinea anche come i governi italiani si siano «presi cura dell’Albania come nessun altro». Quando fa riferimento alla premier italiana Giorgia Meloni, «nostra amica», Edi Rama scatena l’applauso del pubblico, e pensando alla prospettiva di un approdo nell’Unione Europea usa parole molto chiare: l’obiettivo è «far sì che l’Europa cominci finalmente a comprendere che occorre riunificarla prima attraverso i ponti della democrazia, e non espandersi a passo di tartaruga attraverso i canali della burocrazia».

L’Albania che rappresenta il premier Rama è un Paese in crescita: «Oggi l’Albania ha conquistato la fiducia del mondo e merita la fiducia di ogni albanese – l’invito ai connazionali espatriati – a chi crede nell’Albania di oggi, l’Albania di domani gli ricambierà tante volte la fiducia. Siamo l’avamposto della nuova Europa». E con l’Italia rimane un solido ponte: «I nostri rapporti sono quelli di amicizia, rispetto, partnership speciale, oggi in Albania ci sono quasi 21mila italiani e il loro numero aumenta ogni settimana». Alla fine il saluto alla folla della e-work Arena è inequivocabile: «Viva l’Italia, viva gli italiani».

Le autorità

Rama è arrivato alla e-work Arena accompagnato dalla moglie Linda. In prima fila ad attenderlo c’erano il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, il sindaco Emanuele Antonelli, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, il sindaco uscente di Bergamo e candidato alle Europee Giorgio Gori, il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, il sindaco di Oggiona Santo Stefano Franco Ghiringhelli, il sindaco di Daverio e candidato alle europee Marco Colombo, il presidente di UYBA Volley Giuseppe Pirola. Tra gli ospiti arrivati a Busto Arsizio anche il sindaco di Tirana Erjon Vieljai e l’ex calciatore ed ex direttore sportivo della Lazio Ighli Tare.

Imponente lo spiegamento di forze dell’ordine per garantire la sicurezza della manifestazione, coordinato dalla Polizia di Stato con il dirigente del Commissariato di Busto Arsizio Franco Novati e Luigi Marsico. In campo anche i Carabinieri (presente il tenente colonnello Andrea Poletto), la polizia locale coordinata dal comandante Stefano Lanna, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa di Busto Arsizio e la security privata del primo ministro.

Lo show

Ylli Ujka sul palco della e-work Arena

A scaldare la folla ci pensano il rapper Noizy, la cantante pop Anzhela Peristeri, protagonista all’Eurovision Dong Contest 2021, e gli altri popolatissimi artisti albanesi Artiola Toska e Alban Skenderaj. Poi sul maxischermo dietro al palco scorre un video che ricorda i tempi della grande migrazione all’inizio degli anni ’90 ma anche i simboli del riscatto albanese in Italia, come Ermal Meta vincitore al Festival di Sanremo e Elhaida Dani vincitrice di The Voice.

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