Reparto Covid, il coordinatore di Somma: «Prima paura, ora soddisfazione»

Somma Reparto Covid Domizio

SOMMA LOMBARDO – «Paura, disponibilità, gruppo». Sono le tre parole con cui Ricco Domizio racconta la sua esperienza come coordinatore dell’Unità Covid di Somma Lombardo. Nel pieno dell’emergenza sanitaria, a fine marzo, la riabilitazione dell’ospedale Bellini è stata infatti riconvertita in un’area di degenza post critica dedicata ai pazienti contagiati da Coronavirus in fase di guarigione.

Dalla Riabilitazione al Covid

«Ci siamo trovati catapultati nel giro di pochi giorni da una realtà consolidata, conosciuta ed apprezzata ad una realtà di cui avevamo solo sentito parlare», racconta Domizio sul sito dell’Asst Valle Olona. «Abbiamo dovuto adattare una struttura adibita ad altro a Covid, abbiamo avuto diversi sopralluoghi con ufficio tecnico, servizio igiene, direzione medica. Ci siamo confrontati, abbiamo espresso le nostre perplessità ed infine accettato le decisioni prese. In quel momento nonostante i nostri dubbi abbiamo accettato la sfida con senso di responsabilità senza polemiche perché il momento chiedeva questo».

Dalla paura alla soddisfazione

Paura è, secondo il coordinatore del reparto Covid sommese, il sentimento che prevaleva un mese e mezzo fa tra gli operatori sanitari del Bellini. «Paura di ammalarci, paura di portare la malattia nelle nostre case, ai nostri figli, ai nostri genitori, un senso di smarrimento iniziale, senso di inadeguatezza». Ora invece l’impegno quotidiano in corsia a contatto con i malati di Coronavirus ha cambiato prospettiva: «C’è soddisfazione, maggior sicurezza in noi stessi e la consapevolezza che nel nostro piccolo stiamo dando il nostro contributo. Abbiamo permesso in una fase delicata di liberare posti letto nelle strutture che dovevano accogliere persone più gravi. I miei ragazzi, cosi li chiamo io, mi hanno reso ancora più fiero di loro».

Somma Reparto Covid Domizio

Un abbraccio ai contagiati

Domizio manda infine un abbraccio ai colleghi dell’ospedale sommese che si sono ammalati di Covid. E dice: «Questa esperienza ci cambierà tutti sia come persone che come operatori sanitari, saremo persone e sanitari migliori. Al termine di questa emergenza sarà opportuno un momento di riflessione per capire fin dall’inizio dell’emergenza cosa si poteva fare di diverso per affrontare meglio quanto capitato. A tutti i livelli, ognuno nel suo ruolo e me compreso, per permettere in futuro di affrontare ancora meglio emergenze simili».

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