SOMMA LOMBARDO – La tensione è alle stelle all’interno del Bellini di Somma Lombardo, ospedale che da poco più di una settimana ospita l’area di degenza post critica dedicata ai pazienti Covid in fase di guarigione. Chi alla vigilia della riconversione nutriva dubbi sulla capacità della struttura a reggere l’emergenza sanitaria in corso sembra trovare riscontro dai primi tamponi effettuati sul personale. Il numero di infermieri e Oss che avrebbero contratto il virus avrebbe già raggiunto livelli preoccupanti.
I numeri
Il sindacato Fsi Usae, per voce di Luisa Pistocchi, denuncia che 4 infermieri e 3 Oss di quella che era fino allo scorso marzo la Riabilitazione si sarebbero infettati. Ma anche al di fuori del reparto Covid, isolato dal resto della struttura, il quadro non è migliore. Fonti qualificate parlano di altri cinque dipendenti del reparto Medicina risultati positivi al tampone e altrettanti in fase di accertamento ma con sintomi sospetti. I numeri non sono rassicuranti e chi lavora in ospedale teme che l’elevata contagiosità del virus possa trasformare il Bellini in un focolaio ingestibile. «Servono tamponi a tappeto e una sanificazione dei reparti», è l’allarme che lanciano dall’interno.
Cosa c’è che non va
A preoccupare dunque non è soltanto il reparto Covid-19, ma soprattutto quello che accade negli altri reparti. Dove gli strumenti di protezione individuale spesso si riducono a una mascherina e un paio di guanti, dove l’accesso dei parenti (potenziali positivi asintomatici) non si è mai interrotto, dove arrivano pazienti trasferiti da altri ospedali. Ma, soprattutto, dove il virus pare che abbia cominciato a circolare.
Gli anziani al piano di sopra
Non va dimenticato inoltre che il Bellini ha una rara particolarità: ospita al suo interno una casa di riposo, il Girasole, in cui vivono circa 60 anziani non autosufficienti.
Quello della diffusione del Covid-19 all’interno delle Rsa è un problema nazionale e i risultati dei primi tamponi, effettuati oggi, diranno a che livello di criticità si colloca il Girasole. Contattato telefonicamente, il presidente Daniele Consonni fa sapere che parlerà ufficialmente a nome della struttura nelle prossime ore, non appena avrà in mano i primi risultati certi. Quello che trapela è che ci sono stati alcuni decessi negli ultimi giorni, ma non è detto che siano riconducibili all’emergenza Coronavirus.
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