Meno di 1000 nuovi contagi in Lombardia. Regione vara una commissione sulle RSA

MILANO – Per la prima volta dopo quasi un mese scende sotto la soglia delle mille unità il numero dei nuovi tamponi positivi in Lombardia: 791, su un totale di 4.342 tamponi processati. Continua quello che il presidente Attilio Fontana definisce «leggero costante miglioramento» della dinamica del contagio. «Giorno dopo giorno c’è una continua riduzione di tutti i fattori e questo è un elemento positivo – gli fa eco l’assessore al welfare Giulio Gallera – tutti gli indicatori sono positivi ed evidenziano come lo sforzo di tutti stia producendo risultati importanti che devono diventare ancora più evidenti e significativi. È fondamentale che tutti capiscano la necessità di un ultimo grande sforzo, dobbiamo stringere i denti». Ma non mancano le polemiche: Regione Lombardia risponde annunciando l’istituzione di commissioni per fare verifiche sul caso del Pio Albergo Trivulzio e di tutte le RSA.

Il riepilogo dei numeri

Oltre ai casi di positività in flessione – più 791 per un totale di 52.325, mentre ieri se ne erano registrati 1.079 – in Lombardia scende il numero dei pazienti ricoverati per il Coronavirus: 11.833, 81 in meno rispetto a ieri. Così come le persone in terapia intensiva: 1.305, contro le 13.453 di ieri, con una flessione di 43 unità. I decessi dall’inizio dell’epidemia sono 9.484, in aumento di 282 rispetto ai ieri. I dimessi dagli ospedali salgono di 635 unità, arrivando a 14-498. «I numeri di oggi sono tutti positivi, lo sforzo di tutti sta producendo risultati ma dobbiamo fare in modo che lo diventino ancora di più perché basta poco per la ripresa della diffusione – il commento dell’assessore al welfare Giulio Gallera – no ad allentamenti delle tensioni, il weekend di Pasqua lo dobbiamo passare a casa, ma può essere anche il preludio, magari dopo una settimana o poco più, per ricominciare lentamente una vita. Necessariamente diversa da quella di prima, ma caratterizzata di nuovo da un’attività».

I numeri nelle province

Il test sierologico

L’altra «buona notizia» di oggi, 7 aprile, annunciata dal presidente Fontana, riguarda l’individuazione, da parte del Policlinico San Matteo di Pavia, di «un test sierologico molto affidabile che attraverso un prelievo di sangue consente di verificare chi ha sviluppato anticorpi. Entro due settimane dovremmo avere la certificazione CE dopodiché partiranno i test sulla popolazione». Tra tante analisi valutate dall’equipe pavese, ce n’è una che si è dimostrata sicura, e in grado di rivelare chi risulterà aver sviluppato gli anticorpi, così da poter ottenere «una patente di immunità», ma anche «di identificare le persone negative che dovranno per questo restare molto attente e mantenere le precauzioni per non ammalarsi».

Il caso RSA

L’altro annuncio fatto da Fontana è relativo alla decisione di Regione Lombardia di dare mandato all’ATS Città Metropolitana di «istituire una commissione di verifica per far chiarezza sui fatti avvenuti al Pio Albergo Trivulzio negli ultimi mesi». Una commissione che «agirà in tempi brevi», assicura l’assessore Gallera, e che ha già ricevuto una prestigiosa candidatura da parte del Comune di Milano (che divide al 50% con Regione la titolarità della storica “Baggina”) nella persona dell’ex PM di Mani Pulite Gherardo Colombo. Ci sarà «un’altra commissione anche sulle altre case di riposo», fa sapere Fontana, «per compiere accertamenti e valutare cosa sia successo. Abbiamo sempre fatto i nostri controlli in maniera rigorosa ma vogliamo verificare quanto scritto». Sarà una sorta di «audit interno» con particolare attenzione «a chi ha accolto pazienti Covid positivi».

Nessun paziente Covid in RSA a Varese

Sulla delibera contestata da Uneba, l’associazione delle RSA, in merito alla possibilità di accogliere pazienti Covid-19 a bassa intensità per sgravare gli ospedali, Fontana e Gallera hanno peraltro chiarito che solo «15 strutture, sulle oltre 700 totali accreditate in Lombardia, hanno spontaneamente aderito» alla richiesta di Regione, accogliendo un numero totale di 145 pazienti sui circa 2000 trasferiti nel momento di massima saturazione degli ospedali. Di queste 15 case di riposo, 7 sono di Bergamo, cinque di Milano e una di Brescia. Zero in provincia di Varese.

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