«Pagati di meno per lavorare di più». Alla Fondazione Raimondi di Gorla è sciopero

GORLA MINORE – «Adesso basta!». Alla Fondazione Raimondi di Prospiano è sciopero, con presidio di CISL e CGIL fuori dai cancelli della struttura, mentre all’interno i lavoratori «precettati» hanno garantito i servizi minimi essenziali. «E ora, dopo averci tolto 150 euro dalla busta paga e ritardato i pagamenti degli stipendi, vogliono anche cambiarci il contratto» il grido di dolore dei dipendenti che da luglio hanno “subito” il passaggio di gestione alla nuova società Argentum, costituita da Fondazione Colleoni e Punto Service.

La voce dei sindacati

«Ma se qualcuno ha gestito male, perché a noi tocca pagare?». I dipendenti della Fondazione Raimondi lo hanno scritto su una t-shirt appesa ai cancelli di via Volta. Dove i lavoratori fuori turno (inclusi quelli che avevano fatto la notte) si sono radunati da questa mattina, 10 gennaio, insieme ai sindacalisti della CISL-FP e della FP-CGIL (rappresentati, rispettivamente, dalla segretaria provinciale Mirella Palermo e da Mauro Catella della segreteria provinciale) con l’obiettivo di «sensibilizzare l’utenza e la cittadinanza in merito a ciò che accade in Fondazione Raimondi». Una situazione che definiscono «drammatica».

I lavoratori

Da luglio a oggi, su 89 dipendenti, 30 si sono già licenziati. «E hanno trovato subito un’occupazione alternativa, in un momento in cui molte RSA sono sotto organico» rivelano i sindacalisti. Il problema è che quelli che sono rimasti, raccontano gli stessi lavoratori, «sono costretti a fare turni massacranti per coprire le dimissioni, senza poter fare ferie». Non solo, con un’ora di lavoro in meno, un operatore in meno e 150 euro di indennità sparite dalla busta paga. Ora la preoccupazione dei dipendenti della Fondazione è l’annunciato cambio di contratto, da quello di Uneba a quello di Anaste. «Ulteriormente peggiorativo». E considerato «pirata» dalle organizzazioni sindacali confederali che non lo hanno firmato.

Gli ospiti

Sono un centinaio in tutto gli ospiti della struttura di Prospiano: 35 nella RSA e una sessantina come SDR, il servizio di riabilitazione. Anche loro, secondo i lavoratori in sciopero, subiscono la situazione che si è venuta a creare con il passaggio di gestione ad Argentum: «Arriva meno materiale perché non pagano i fornitori, tante cose le devono portare i parenti degli ospiti. E noi, pagati di meno e con 18 giorni di ritardo tutti i mesi, siamo costretti a lavorare di più». Per CISL-FP e FP-CGIL «scelte di questo tipo hanno conseguenze pesanti nella vita dei lavoratori e delle loro famiglie, nella vita di chi assiste le persone fragili del nostro paese ed è per questi motivi che diciamo NO ad operazioni unilaterali di questo tipo». La lotta va avanti.

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