Sulla nomina di Passera nel cda di Alfa si spacca il Pd. Ma anche il centrodestra

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VARESE – Fabio Passera è il nuovo membro del cda di Alfa, ma sulla nomina si spacca il Partito Democratico. E sull’altra candidatura (sempre targata dem), Luca Conte, converge anche una parte di sindaci civici e dell’area di Forza Italia. Insomma, la nomina del componente del consiglio di amministrazione del gestore del servizio idrico integrato, necessaria dopo le dimissioni di Martino Incarbone, non sono certo andate via lisce come bere un bicchiere d’acqua.

I due candidati dem

Avrebbe dovuto essere un passaggio di routine la votazione del nuovo consigliere del cda di Alfa di competenza dell’assemblea dei sindaci. Invece, per come si sono messe le cose, il voto dei sindaci soci ha dato un doppio segnale politico interessante e che lascia trasparire la piega che sta prendendo lo scenario politico anche a livello provinciale.

In campo i candidati erano due. Ovvero Fabio Passera, sindaco di Maccagno e presidente dell’assemblea dei sindaci di Alfa e Luca Conte, ex consigliere comunale e capogruppo a Palazzo Estense. Due nomi di stretta orbita del Partito Democratico. Con una differenza: il primo, cioè quello di Fabio Passera è stato proposto dal segretario provinciale del Pd Giovanni Corbo, mentre il secondo, Luca Conte ha avuto l’imprimatur del sindaco di Varese Davide Galimberti.

E con il doppio nome in campo, il Pd per settimane ha cercato di trovare una quadra (che non è stata raggiunta) per arrivare al momento dell’assemblea (che si è tenuta ieri alle Ville Ponti) con una sola e condivisa candidatura. Le anime piddine, quindi sono rimaste ferme sulle proprie posizioni. Andando alla quindi alla conta. E sancendo di fatto una spaccatura all’interno del partito. Non tanto sul nome in sé e per sé, quanto invece sulla volontà di dare un segnale “al centro”.

Civici e Forza Italia con Galimberti

Ma per leggere a tutto tondo il risultato del voto, che ha visto il successo di Fabio Passera (68 voti contro i 31 incamerati da Luca Conte), occorre andare oltre la “frattura democratica”. Il nome del sindaco di Maccagno, infatti, è stato sostenuto anche dalla Lega. Ma l’appoggio del Carroccio non è stato sufficiente per “tenere incollato” su Passera il voto del centrodestra e in particolare di una parte di sindaci civici e di Forza Italia, i quali non hanno “rispettato” l’asse delle segreterie Pd – Lega. E, convergendo su Luca Conte, hanno dato il segnale che il “fronte moderato trasversale” forse è ancora di là dal nascere in maniera ufficiale, ma le operazione di dialogo e intesa sono avanzate.