Varese fa rete contro il disagio giovanile. «Ragazzi polidipendenti già a 16 anni»

VARESE – Combattere la dispersione scolastica, la crescita dei “Neet” e i fenomeni legati alle diverse forme di dipendenza, il bullismo e il cyberbullismo. Le istituzioni fanno rete a Varese per contrastare il disagio giovanile che ha subito un’impennata dopo la pandemia. Siglato oggi, martedì 27 giugno a Villa Recalcati (nel video qui sotto le interviste) un protocollo d’intesa che mette intorno al tavolo enti locali, realtà sanitarie e associazioni.

Varese best practice

A siglare il protocollo insieme alla Prefettura di Varese la Provincia, Ats Insubria, Asst Sette Laghi e Asst Valle Olona, Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, le università e le diocesi, Sport e Salute, l’associazione Ragazzi On the Road e vari enti e uffici pubblici. Presente anche Regione Lombardia, a partire dall’assessore a famiglia, disabilità e pari opportunità Elena Lucchini. «Come Regione abbiamo deciso di stanziare 2,7 milioni di euro per interventi sul tema, non una spesa ma un investimento sui giovani e sul futuro». Al suo fianco Lara Magoni, sottosegretario a giovani e sport. «Siamo chiamati a una grande responsabilità: il 20% dei residenti della Regione sono giovani. Questa iniziativa può essere una best practice per gli altri capoluoghi». Quindi ha ricordato il bando Giovani Smart, con 3 milioni messi in campo per la progettualità di azioni aggregative e di aiuto. «L’obiettivo è recuperare la gioventù che si è persa per strada».

L’assessore regionale Lucchini, il prefetto Pasquariello e il presidente della Provincia Magrini

Prevenire e contrastare

Il prefetto Salvatore Pasquariello nell’aprire i lavori ha sottolineato l’importanza di agire a contrasto di un fenomeno crescente, con un aumento dei Neet, ovvero i giovani che non studiano né lavorano, e per frenare la dispersione scolastica. «Un problema prioritario che viene avvertito da tutti i sindaci», ha osservato. Da parte del presidente della Provincia Marco Magrini una battuta, prima di entrare nel cuore della questione: «Il prefetto ci sta stressando tutti, ci fa lavorare come dei matti, le forze dell’ordine ormai le vedo tutti i giorni. Ci sta spingendo a cose concrete e reali. Lo ringrazio, la Provincia farà la sua parte e credo che sia importante lavorare insieme». In merito alla lotta alla droga ha ricordato l’azione sul territorio dei Baschi rossi.

Disagio che rompe gli argini

Sul tema al centro del protocollo si è soffermato anche un esperto come Simone Feder, educatore e psicologo, coordinatore dell’area Giovani e Dipendenze della comunità Casa del Giovane di Pavia. «Abbiamo un disagio che sta rompendo gli argini. Ci sono ragazzi polidipendenti a 16 anni. Io a Pavia su 15 ragazzi ho 3 ragazzi del vostro territorio accolti in una comunità residenziale». Alessandro Invernici di Ragazzi on The Road ha ricordato invece il lavoro svolto dall’associazione in 15 anni, partendo da Bergamo e coinvolgendo 1000 ragazzi. Esperienza che si è svolta negli scorsi mesi anche sul territorio di Varese. «Avrà efficacia questo protocollo solo se riusciamo a coinvolgere i giovani attraverso la consulta. È un protocollo che va nella direzione di salvare vite». Emergono anche due altri aspetti significativi: la carenza di posti per ragazzi con difficoltà nelle strutture apposite, segno di un aumento delle situazioni fragili, e la diminuzione dell’età dei giovani indagati per reati. Coinvolti anche i sindaci in rappresentanza degli ambiti territoriali. Presenti alla firma anche i rappresentanti della magistratura, mentre Ats Insubria ha illustrato il piano di azione territoriale, con 5 progetti con il coinvolgimento di comuni, scuole e oltre 35 enti del terzo settore. Un piano che ha una dotazione di 380mila euro di risorse regionali a cui Ats ha aggiunto altri 300mila euro vista l’emergenza del problema.

Il protocollo

Il protocollo punta sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni legati alle diverse forme di dipendenza, al bullismo e al cyberbullismo, alle diverse forme di disagio sociale minorile e per la promozione della legalità. La firma giunge al termine di un lavoro di confronto svolto nei mesi scorsi all’indomani della fase pandemica che ha provocato forti ricadute nei giovani sul piano educativo, psicologico, sociale, sanitario ed economico. L’intesa mira al rafforzamento delle relazioni interistituzionali. Gli obiettivi sono molteplici a partire da migliorare la qualità del sistema di intervento e di prevenzione in ambito scolastico e adottare policy preventive e di promozione della salute.