Tradate, il sottosegretario Molteni: «Ripuliti i nostri boschi dai pusher»

Da sinistra: il prefetto Pasquariello, Nicola Molteni, il prefetto Polichetti e Stefano Candiani

TRADATE – Spaccio nei boschi: 15 arresti, 16 persone denunciate, 72 bivacchi smantellati, 2 chili e mezzo di sostanze stupefacenti, 4 armi da fuoco, oltre 400 proiettili 2 machete, 6 coltelli e 25 mila euro sequestrati. Senza contare il materiale di confezionamento delle dosi e l’attrezzatura per vivere alla macchia requisiti, e i tanti controlli “di corollario” fatti sulle strade della zone boschive “infestate” da spacciatori e clienti. OLtre alle forze in campo: 105 pattugliamenti dei Cacciatori dei Carabinieri e 203 pattuglie territoriali e 3 team cinofili.

Il punto della mega operazione

Sono questi i dati in sintesi che delineano il quadro dell’attività di controllo, prevenzione e repressione dei Baschi rossi dei carabinieri (in collaborazione con tutte le forze dell’odine provincialinella foto sopra), che in queste settimane hanno garantito una presenza costante nelle zone boschive della provincia di Varese contro il fenomeno dello spaccio. Numeri poco più bassi, ma ugualmente lusinghieri, quelli che riguardano la provincia di Como.

Questa mattina, venerdì 16 giugno, nel palazzo municipale di Tradate, il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni ha fatto il punto della situazione sull’attività svolta: «Abbiamo dato un duro colpo a questo fenomeno e restituito ai cittadini pezzi di territorio in cui si era annidata la malavita».

Insieme al sottosegretario c’erano il deputato tradatese e leghista Stefano Candiani; il prefetto della provincia di Varese Salvatore Pasquariello e quello della provincia di Como Andrea Polichetti; i vertici provinciali della forze dell’ordine; i sindaci dei Comuni limitrofi al Parco di Pineta (oltre al presidente dell’Ente parco Mario Clerici) in capo quello di Tradate Giuseppe Bascialla e l’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri.

La soddisfazione dei prefetti

«Le operazioni messe in campo sono importanti, ma è chiaro che non sono sufficienti – ha spiegato il prefetto di Varese Pasquariello – Bisogna lavorare sempre più sull’aspetto culturale e preventivo e lo possiamo fare coinvolgendo anche Ats con progetti sul contrasto del disagio giovanile al quale stiamo lavorando con l’Agenzia territoriale e un’ampia rete di realtà che operano vicino ai giovani».

Andrea Polichetti, prefetto di Como ha sottolineato «la speranza che questi interventi straordinari possano diventare ordinari. Abbiamo dato prova della capacità di intervento straordinario, ora lo sforzo deve essere compiuto per rafforzare anche la presenza nelle stazioni, ad esempio. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, anche delle Ferrovie che possono implementare la video-sorveglianza, recuperare le biglietterie oggi abbandonate. Solo così si potrà costruire una vera e propria rete di controllo sempre più efficace».

Baschi rossi “permanenti” nel Varesotto

«Ringrazio i prefetti di Varese e Como, i sindaci, tutte le forze dell’ordine e in particolare i Cacciatori dei Carabinieri che hanno lavorato su questo territorio – ha detto Molteni – Ci siamo ripresi i nostri boschi perché dal 6 di aprile in provincia di Varese sono partiti i servizi congiunti tra Baschi rossi e pattuglie territoriali che hanno permesso allo Stato di riaffermare la propria presenza e di riprenderci i nostri boschi. Un duro colpo a un fenomeno che aveva sollevato un vero e proprio allarme sociale». E ancora: «Ringrazio il deputato Candiani che ha lavorato con i ministri Giorgetti e Crosetto per mettere in campo un. dispiego di forze importanti. Ora lavoriamo per rendere questo servizio organico. Una belle risposta dello Stato, ma anche una dimostrazione di vicinanza ai nostri amministratori (nella foto sotto alcuni sindaci presenti all’incontro) e a chi lavora per garantire la sicurezza sui territori».