Paziente a Magenta: «Mensa inadatta, perché mangiare male proprio in ospedale?»

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MAGENTA – «Per quale motivo mangiare male proprio in ospedale?». È la domanda che una paziente di oncologia del “Giuseppe Fornaroli” di Magenta ha posto ieri, mercoledì 12 aprile, tramite i social. La paziente si presenta con il proprio nome (che noi riportiamo con le iniziali, P. A. V.) e una foto che la ritrae mentre consuma un frugale pasto nell’ospedale (sopra). Anziché alle autorità sanitarie, ha rivolto il suo appello «per un piano di ripristino della mensa dell’ospedale» al sindaco della città, Luca Del Gobbo.

Rivedere il piano nutrizionale

«La medicina è importantissima abbinata all’alimentazione, di tutti i pazienti di tutti i reparti – esordisce P. A. V., sposata e con un figlio – soprattutto nel reparto dove sono ricoverata da 20 giorni, Oncologia. Vivo qui: la mia casa è questa per ora. E voglio vivere bene. Piena di speranza». La paziente espone quindi le criticità dei pasti, chiedendo «prodotti di alta qualità, non di discount».

Dalla colazione al pranzo alla cena, ecco l’elenco dei pasti suggeriti, oltre all’acqua minerale di marca. A colazione: vari tipi di tè senza teina, latte senza lattosio, caffè senza caffeina, fette biscottate, integrali e normali senza glutine e con, fiocchi di avena, marmellate, frutta fresca morbida e mousse di frutta, miele di manuka, pianta della Nuova Zelanda che avrebbe «un forte potere antitumorale». A pranzo: «Il pane è immangiabile. Sono panini di sasso. Faccio fatica io che ho i denti sani, figuriamoci un povero anziano». Meglio, quindi, pane in cassetta morbido, integrale e non, senza glutine e con, pasta, riso integrale e non, senza glutine e con, pollo morbido, carni bianche tenere e tritate all’occorrenza per chi non ha i denti, hummus di ceci, abbinato con aglio «che è un antinfiammatorio naturale e uno strepitoso alimento contro il tumore», uova, polenta, frutta fresca di stagione morbida e mousse di frutta. A cena: verdure di stagione di tutti i tipi, soprattutto cavolfiore, verza, broccoli e cavolini di Bruxelles, purè di patate, pesce morbido, tisane e camomille.

«Occorrono cibi di qualità, non da discount»

«Tutto di alta qualità – ribadisce – No Discount. No pizza, agrumi, dolci di ogni genere, eccezion fatta per budini di qualità, carne rossa, insaccati ad eccezione di prosciutto e bresaola, pomodori crudi e tutti i latticini. Occorre un piano di ripristino della medicina abbinata alla nutrizione. Per quale motivo mangiare male proprio in ospedale, quando ci si aggrappa alla vita con tutte le forze? E poi manca personale che aiuti i poveri anziani a essere imboccati.

«Caro sindaco – conclude – io sto vivendo tutto ciò sotto i miei occhi, giorno dopo giorno. Per il benessere della comunità servirebbe un aiuto di umanità. Grazie».

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