A tre mesi dallo sgombero delle famiglie Sinte di via Lazzaretto nulla è risolto, nemmeno dal punto di vista del sindaco: i Sinti sono ancora a Gallarate, in condizioni più precarie di prima, in attesa di una casa popolare che, senza sgombero, poteva essere destinata ad altri gallaratesi ugualmente bisognosi.
E i mal di pancia degli alleati di Forza Italia restano, seppure pubblicamente più o meno silenziosi.
Negli stessi giorni si avvia l’adozione del Piano del Governo del territorio. Un Pgt che solo nelle parole del sindaco e dell’assessore sono a consumo zero di suolo. Al di là dei cavilli giuridici, da risolvere, sono evidenti, a chiunque guardi frettolosamente le carte, gli oltre 230mila metri quadrati di area a Sciaré, oggi verdi, sacrificati agli interessi del cemento. Per non parlare del fronte di via Mazzini arretrabile o della proroga della convenzione delle villette sulla collina di Crenna. Chiunque conosca un po’ il territorio, per passione ambientalista, politica o professione, conosce anche i nomi e i cognomi dei fortunati vincitori della roulette del Pgt.
Qui i mal di pancia sono dei leghisti, sopportati per ora almeno, silenziosamente.
C’è da augurarsi solo che gli antiacidi per lo stomaco siano acquistati nelle farmacie di Amsc: per la prima volta l’azienda rischierebbe di aver un utile sostanzioso.
Cinzia Colombo
(Sinistra per Gallarate – Liberi e Uguali)