Gallarate, è scontro sul Pgt. Petrone alle opposizioni: «Il vostro è un epic fail»

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GALLARATE – «Mi sono sentito dire che siamo dei folli, che questo Pgt è come carta da camino. E’ stato messo fortemente in dubbio il lavoro dei tecnici, ma stasera alle opposizioni dico che hanno fatto un grande epic fail». Alessandro Petrone, assessore all’Urbanistica di Gallarate, difende la variante al Piano di governo del territorio che oggi 20 febbraio è approdata in Commissione per l’ultima volta, prima di arrivare in consiglio comunale per l’adozione. E a fronte delle convinzioni di Pd e Città è vita, che ritengono nulla la variante, Petrone non ha dubbi: «Mi fido del lavoro degli estensori del piano. Il consumo di suolo della variante è pari a zero: dimostrate che abbiamo torto, altrimenti chi ha ritenuto di introdurre un ragionamento di questo tipo ha preso una cantonata pazzesca».

«Rischio di ricorsi»

Il sindaco Andrea Cassani rafforza le affermazioni dell’assessore accusando Pd e Città è vita di aver «sparato cifre a caso, confondendo i cittadini. Noi abbiamo rispettato l’impegno di limitare l’uso di suolo, che rispetto al piano precedente è pari a zero. Mostratemi i singoli pezzi di terra che non vanno bene, dimostrate che avete ragione, altrimenti avete fatto una grande figuraccia».
Ma, per le opposizioni, per cui il raffronto con la variante Pignataro mostra un saldo fortemente negativo, «i numeri parlano chiaro. Il vostro consumo di suolo è notevole rispetto alla variante da prendere in considerazione, e gli stessi pareri positivi di Provincia e Regione non negano il valore assoluto di ciò che affermiamo – sostiene l’ex sindaco Edoardo Guenzani (CèV) – ovvero che così com’è la variante non è approvabile, pena il rischio di incorrere in una marea di ricorsi. Oltretutto alla sua analisi non è stato dedicato abbastanza tempo».

«Non si faccia allarmismo»

E mentre il presidente della Commissione Corrado Canziani non accetta «nessuna critica sulle tempistiche: oltretutto non siete stati presenti a tutte le riunioni», i tecnici che hanno affiancato l’architetto Giuliani nella stesura della variante sono intervenuti a chiarire una volta per tutte la querelle legislativa alla base dello scontro, tutta giocata fra «l’interpretazione delle parole “vigente” e “adottata”», spiegano. Alla data dell’entrata in vigore della legge regionale 31/2014, il 2 dicembre 2014, «era sì stata adottata la variante Pignataro (il giorno prima), ma la stessa è diventata vigente solo quando pubblicata sul Burl, nel 2015». Conferma Giuliani dunque che «senza alcun dubbio il Pgt di riferimento è quello del 2011, rispetto al quale la variante presentata oggi presenta un bilancio in positivo con il risparmio di suolo di 434.666 metri quadri». Si potranno certamente fare «discorsi futuri su previsioni strategiche riguardo le aree industriali – ha aggiunto Cassani – dialogando con gli altri interlocutori che abbiamo. Anche perché molte aziende del territorio, costrette a costruire altrove, lamentano dello scarso spazio a Gallarate». Ma quella che si presta ad essere presentata in consiglio è una variante «che non solo non permetterà di costruire su un solo pezzo di terra in più, ma che contiene molti incentivi per la riqualificazione della città – conclude Petrone – Apprezzo che le opposizioni abbiano esposto le loro convinzioni in commissione oggi. Ma l’invito è a partecipare alle prossime fasi in modo propositivo e senza fare allarmismo per la città».

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