Ponte sull’Olona denunciato a Legnano, chiesta archiviazione. «Opera comunque orribile»

legnano fratus lega olona ponte

LEGNANO – «Non si conoscono le motivazioni della richiesta di archiviazione da parte del pm. Attendiamo la decisione del gip». Così l’avvocato Franco Brumana commenta la richiesta di archiviazione della denuncia da lui presentata per conto dell’associazione Amici dell’Olona contro l’amministrazione comunale di Legnano, accusata di deturpamento delle bellezze naturali, omissione di atti d’ufficio e falso ideologico per la posa della passerella sull’Olona (nella foto in alto) nei pressi del Castello Visconteo. Il pm del Tribunale di Busto Arsizio Martina Melita ha infatti chiesto di archiviare il fascicolo aperto nell’agosto del 2018.

Associazione aveva messo sotto accusa l’amministrazione Fratus

Il magistrato non ha chiesto di procedere per alcuno dei reati contestati in primis all’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, a capo della giunta che aveva fatto costruire la passerella, già deliberata dalla precedente amministrazione. «Comunque – aggiunge Brumana in un post sulla pagina Facebook dell’associazione – è certo che è stata realizzata una passerella inutile ed orribile su un terreno vincolato dal ministero della Pubblica istruzione, che ha vietato qualsiasi manufatto che potesse ledere la visuale del castello». La passerella collega l’isola su cui sorge il maniero visconteo con la strada sterrata che costeggia il Parco Castello. Toccherà ora al gip accogliere o meno la richiesta del pm.

Verso primo punto per l’ex sindaco fra le tante accuse a suo carico

Se le accuse dovessero essere archiviate, sarebbe il primo punto a favore di Fratus, decaduto dal ruolo di primo cittadino in seguito al decreto di scioglimento del Consiglio comunale firmato dal presidente della Repubblica e appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Tuttavia, l’ex sindaco della Lega, agli arresti domiciliari dal maggio scorso, è atteso da ben altri giudizi: deve ancora rispondere di corruzione elettorale per lo scambio di favori con il candidato sindaco di Alternativa Popolare in occasione del ballottaggio alle elezioni del 2017; di abuso d’ufficio per la pratica di surroga di un consigliere comunale attraverso il Difensore civico regionale; e di falso ideologico per aver definito, nella stessa circostanza, “assenti” anziché dimissionari la metà più uno dei consiglieri. La lunga battaglia giudiziaria di Fratus, insomma, è appena cominciata, non solo sul piano penale ma anche su quello della giustizia amministrativa, dal momento che in settembre è atteso il pronunciamento sul “caso Legnano” del Consiglio di Stato.

legnano fratus lega olona ponte – MALPENSA24