Lonate, il “commercialista” dei De Castro: «Voglio tornare libero, sono una vittima»

tribunale milano

LONATE POZZOLO – «Io sono la terza vittima di queste persone, voglio tornare libero». E’ stata discussa oggi, mercoledì 21 agosto, l’istanza per la revoca della misura di custodia cautelare a carico di Giampaolo Laudani, finito ai domiciliari lo scorso 4 luglio, quando una maxi operazione coordinata dalla Dda di Milano ha decapitato la presunta cosche lonatese “figlia” della ‘ndrangheta cirotana, che stando agli inquirenti faceva capo a Emanuele De Castro, già condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Io mero portavoce scambiato per concorrente

Laudani, nell’ordinanza, viene descritto come il “commercialista” dei De Castro, una sorta di portavoce che si sarebbe anche fatto delatore delle minacce dei De Castro a terzi. L’avvocato Francesca Cramis, difensore di Laudani, ha oggi presentato in aula gli esiti delle indagini difensive svolte immediatamente dopo l’arresto del suo assistito. «Laudani non gestiva uno dei parcheggi (intorno a Malpensa) dei De Castro per opportunità o scelta. Lui era consulente del precedente proprietario del posteggio, per ragioni di continuità lo è rimasto anche dopo il passaggio di proprietà».  Dalle indagini difensive svolte dall’avvocato Cramis è emerso, inoltre, che quelle di Salvatore De Castro non furono minacce ma «Semplicemente lo sfogo di qualcuno che si è sentito tradito da un amico con il quale avrebbe voluto concludere un affare». Il pm si è opposto alla revoca della misura di custodia cautelare. Cramis ha insistito: «Non sussistono i presupposti per mantenerla – ha detto l’avvocato – Il mio assistito ha tra l’altro necessità di lavorare: in queste condizioni sta perdendo incarichi e clienti». Il Riesame potrebbe già esprimersi domani.

lonate commercialista de castro – MALPENSA