Pro Patria, 34 anni fa l’ultima partita di Cecotti. Da allora…

BUSTO ARSIZIO – Cecotti, sempre con noi! La partita di sabato col Fiorenzuola, corsaro allo “Speroni” in piena Zona Cesarini, ha lasciato in eredità una punizione severissima per la Pro Patria, ormai risucchiata nelle torbide acque del fondo classifica (l’ultimo posto dista appena tre punti). Ma in casa biancoblù oggi ricorre soprattutto un’altra triste, tristissima ricorrenza. Esattamente l’8 novembre di 34 anni fa, in un freddo pomeriggio autunnale, allo stadio “Tenni” di Treviso il giocatore friulano della Pro Patria Andrea Cecotti al 29′ del primo tempo avvertì un fastidio alla gamba sinistra tanto da dover lasciare anzitempo il campo da gioco. Una volta negli spogliatoi il dolore aumentò a tal punto da rendere necessario il trasporto in Ospedale, dove dopo poche ore il 25enne neo papà – da referto colpito da una forma di trombosi carotidea alla gamba sinistra con un embolo al cervello – entrò in coma irreversibile fino alla morte, avvenuta il 14 novembre del 1987.

Busto, se ci sei…

Una storia tragica di un ragazzo davvero perbene rubato alla vita a soli 25 anni, fresco di matrimonio e di paternità (la piccola Desy, oggi donna e ospite allo Speroni qualche anno fa, allora aveva appena spento tre candeline). Una fine prematura ed ingiusta per un calciatore al quale la città di Busto – nonostante svariate iniziative dei tifosi con tanto di raccolte di firme per l’intitolazione di una via o di un settore dello stadio (il grande Mario Bianchi ne sa qual cosa) – non è ancora riuscita a dedicare il giusto e doveroso tributo, se non una foto di ricordo all’interno del Pro Patria Museum dove Andrea Cecotti è in compagnia di Vincenzo Cosco sotto la protezione di Papa Francesco.

A difesa di una maglia

La storia tigrotta – per rispondere ad un’obiezione mossaci – è piena zeppa di campioni che meriterebbero probabilmente l’intitolazione di uno stadio, ma noi non vogliamo certo fare classifiche: noi sappiamo solo che Andrea è morto sul campo da gioco indossando la maglia della Pro e difendendo i suoi-nostri colori.
Il tempo per porre rimedio a questa mancanza c’è ancora, ma da Palazzo – come già il Sindaco Antonelli aveva a suo tempo sottolineato in occasione dell’iniziative “100 figurine per entrare nella storia” – occorre una volontà comune e trasversale per dimostrare che il grande cuore bustocco, simbolo dei gloriosi tigrotti e della loro laboriosa gente, non ha eguali.

Pro Patria-Fiorenzuola: 0-1. La beffa è servita allo scadere

Pro Patria Cecotti allora – MALPENSA 24