Pro Patria story: Carletto Reguzzoni, il mancino che tremare il mondo fa

PASSO' AL BOLOGNA PER LA CIFRA RECORD DI 80.000 LIRE

Carletto Reguzzoni (foto archivio Giorgio Giacomelli)

BUSTO ARSIZIO – Mentre i tigrotti di Luca Prina si avvicinano a passi spediti alla ripresa del campionato (domenica ore 14.30 appuntamento allo “Speroni” contro il Piacenza), con le notizie societarie più attese dei rientri di Lombardoni e Vezzoni, in casa biancoblù oggi, 18 gennaio, ricorre simbolicamente un compleanno speciale: quello di Carlo Reguzzoni, per tutti Carletto, il calciatore simbolo di Busto Arsizio e della Pro Patria, non a caso definito dall’allenatore Hugo Meis “il miglior mancino d’Europa”.

La scheda di bustocco.it

Grazie agli amici di www.bustocco.it, da sempre il sito per antonomasia di tutti i tifosi della Pro Patria, il wikipedia del mondo biancoblù ripercorre le tappe salienti del grande tigrotto (nato a Busto Arsizio il 18 gennaio 1908 ed ivi scomparso il 16 dicembre 1996), cui non a caso è stato intitolato l’impianto sportivo cittadino di via Valle Olona, allora primo stadio della Pro Patria, oggi casa del “nuovo” Busto 81, spin-off di quella società al centro di tante polemiche per la criticata cessione del titolo di serie D al Varese, ma poi in grado (per la serie “il bello di vivere a Busto Arsizio”) di vincere il bando per l’acquisizione del campo al cospetto di una società con oltre 100 anni di storia.

Anomale normalità bustocche

Tralasciando le ormai note e ribattezzate “anomale normalità bustocche” (copyright PPC), tipiche di una Città e di una Politica incapace di difendere e valorizzare le proprie eccellenze (l’ex parcheggio stadio e la benedizione alla proprietà napoletana sono le ultime imbarazzanti “chicche”), ritorniamo a bomba sul calciatore simbolo di Busto Arsizio e della Pro Patria, una delle migliori ali sinistre del calcio mondiale tra le due guerre. 

Simbolo di Busto e della Pro

Per la Pro Patria ed i suoi tifosi Carletto Reguzzoni è da sempre il simbolo e la bandiera della storia biancoblù, essendo nato a Busto Arsizio, a cui è sempre rimasto estremamente legato. Talento precoce, fece il suo esordio nella prima squadra biancoblù nel 1924, chiudendo poi la sua carriera – sempre alla Pro – alla soglia dei 40 anni: un vero e proprio record per i tempi. Mancino puro, amava agire sulla fascia sinistra dell’attacco, facendo ammattire i suoi marcatori con scatti devastanti ed incontenibili. Campione sul terreno di gioco, schivo e riservato fuori, non amava parlare di sè: rarissime le sue interviste. Dopo qualche approccio al ciclismo, viene presto indirizzato al calcio, entrando nel settore giovanile tigrotto, dove si mette subito in evidenza, tanto da debuttare in prima squadra a soli sedici anni e mezzo, siglando subito una doppietta nella gara vinta dai biancoblù contro la Milanese in trasferta per 4-2, lanciato da Andreas Kutik. Nonostante la giovane età, diventa immediatamente titolare fisso, trascinando con i suoi gol la Pro alla storica promozione in Prima Divisione al termine della stagione 1925-26.

La promozione in serie A

Nel campionato 1926-27, a soli 18 anni è il punto di riferimento della Pro Patria, che per la prima volta nella sua storia approda in Divisione Nazionale (attuale Serie A), in una squadra formata esclusivamente da giocatori bustocchi e della Valle Olona. Suo il goal al 74’ di gioco a Treviso, che fissa il punteggio sull’1-1, spalancando le porte della massima serie nazionale.

16 ottobre 1927: la prima vittoria in A

Il 16 ottobre 1927, alla 4^ giornata di campionato, Reguzzoni, autore di una superba prestazione che lo vede autore anche di una doppietta, consegna la prima storica vittoria della Pro Patria nel massimo campionato italiano di calcio, in trasferta a Genova, contro La Dominante (3-2) ovvero l’odierna Sampdoria. Al termine della stagione saranno 10 le sue reti. Il campionato disputato dalla Pro Patria, che alla fine chiude nella parte medio-alta della classifica, trova vasta eco anche nelle più importanti firme sportive del tempo. In particolare Reguzzoni, con il compagno di squadra l’istriano Mario Varglien, viene citato da un articolo di Vittorio Pozzo dalle colonne de “Il Calcio” dal titolo “La prodezza della Pro Patria“.

Gol a raffica

Nel triennio 1927-1930, gioca in attacco con il fiumano Andrea Kregar, con i due che si completano a vicenda: nella stagione 1928-29, in Divisione Nazionale, la coppia Reguzzoni-Kregar segna complessivamente 41 reti: 29 per Reguzzoni in 27 gare, 12 in 24 per Kregar. Le 29 reti di Reguzzoni, di cui tre su rigore, valgono il secondo posto nella classifica marcatori del Girone A di Divisione Nazionale, e il terzo complessivo sui due gironi, dietro a Rossetti II del Torino con 36 e Giuseppe Meazza (Ambrosiana-Inter) con 33. Nel 1929-1930 segna 13 gol, andando in rete la prima volta a Brescia (per la 6ª giornata, con la Pro sconfitta per 2-1) e l’ultima a Busto (in Pro Patria-Triestina 1-1, alla penultima giornata della stagione).  

80.000 lire al Bologna che tremare il mondo fa

Per la stagione 1930-31 Reguzzoni è l’oggetto del desiderio delle società più importanti, scatenando una vera e propria asta infernale. E’ a un passo dal firmare per il Milan, quando invece finisce al Bologna, un vero squadrone del tempo (a dirla tutta Carletto prese la direzione di Bologna anche per l’intervento del gerarca fascista bolognese Leandro Arpinati, al tempo potente presidente della F.I.G.C). Il passaggio fu un uno dei primi botti assoluti del calciomercato italiano per la cifra record di 80.000 Lire, allora considerata iperbolica. Il 28 settembre 1930 fa il suo esordio con la maglia rossoblù, in Bologna-Triestina 6-1, realizzando tanto per cambiare una doppietta. Fu colonna portante dello “squadrone che tremare il mondo fa”, dove giocò per ben 18 stagioni, praticamente consecutive, vincendo quattro scudetti e due Mitropa Cup (detta anche Coppa dell’Europa Centrale, una sorta di Champions League attuale), quando questa competizione era la massima vittoria a cui poteva aspirare un club europeo. Nel 1934 la vittoria del Bologna contro l’Admira Vienna in 5-1 in Mitropa Cup, vede per ben tre volte il suo nome nel cartellino dei marcatori. Stessa cosa avviene per il Trofeo dell’Esposizione di Parigi, giocato il 6 giugno 1937, con il Bologna che s’impose 4 a 1 sul Chelsea, con Reguzzoni che realizzò ancora una magnifica tripletta. Nel periodo Ugo Meisl, una delle maggiore personalità del calcio, nonchè guru del calcio austriaco, lo definirà “il miglior mancino d’Europa“, stupendosi più volte di come Reguzzoni non trovasse posto nella Nazionale italiana. 

La nazionale e la fine carriera

Nonostante la sua classe, la capacità di andare a rete e gli assist, Reguzzoni non ebbe molta fortuna in maglia azzurra, giocando una sola partita in nazionale maggiore: il 14 aprile 1940, a 32 anni, come fosse un premio alla carriera, contro la Romania. Vestì per una volta anche la maglia della nazionale B in Francia sud/est-Italia 2-2, giocata a Marsiglia nel dicembre del 1937. Al termine del campionato misto relativo all’annata del 1946, chiuse il rapporto con il Bologna dopo 18 stagioni e con la fascia di capitano, giocando l’ultima gara in rossoblù il 14 aprile 1946, a Marassi contro il Genoa. Tornò alla Pro Patria in Serie B, contribuendo a riportarla nella massima divisione nazionale, in una stagione che lo vede scendere in campo a 39 anni, per 40 volte, siglando 13 reti, di cui una direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo a Savona, nell’ultima giornata del girone di andata. Chiuse la carriera nel campionato successivo, ormai quarantenne, in Serie A, realizzando una rete contro il Milan a San Siro (Milan-Pro 4-2) e disputando la sua ultima partita da calciatore il 14 Marzo 1948 contro la Lazio, portando al pareggio i tigrotti all’87’ con uno scatto sulla fascia sinistra, saltando due avversari, attirando poi su di sè i difensori, mettendo in mezzo un cross che Bonelli dovette solo spingere in fondo al sacco. Rimase poi in seno alla Pro Patria, allenando le giovanili e talvolta fungendo anche da allenatore della prima squadra, fino alla metà negli anni 50′, quando decise di ritirarsi definitivamente dall’ambiente calcistico, gestendo per decenni un negozio di merceria in via XX° Settembre a Busto Arsizio.

I numeri: capocannoniere della Pro

In Serie A ha disputato 401 partite in campionato con le maglie di Pro Patria e Bologna, segnando complessivamente 155 reti. E’ tuttora al 19° posto dei migliori marcatori di tutti i tempi del campionato italiano. Con 145 reti in Serie A è il secondo marcatore del Bologna, squadra con cui ha disputato 417 partite tra campionato e coppe europee, segnando in totale 168 gol, di cui 145 in campionato 5 in coppa Italia e 18 nelle coppe europee. È il terzo giocatore con più presenze in rossoblu, preceduto Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi. E’ il migliore marcatore della storia della Pro Patria con 93 reti, giustamente ricordato all’interno del Pro Patria Museum con un pannello celebrativo. La città di Busto Arsizio gli ha intitolato l’impianto sportivo di via Valle Olona, dove Carletto debuttò con la maglia della Pro Patria. 

Pro Patria Carletto Reguzzoni – MALPENSA 24