Processo Legnano, tutti condannati. Le difese: pronti a ricorrere in appello

LEGNANO – Condannati l’ex sindaco Gian Battista Fratus, l’ex vicesindaco Murizio Cozzi e l’ex assessore ai lavori pubblici Chiara Lazzarini. È arrivata poco dopo l’una di oggi, lunedì 20 aprile, dopo circa un’ora di camera di consiglio del giudice di Busto Daniela Frattini, la sentenza del processo agli amministratori di Legnano, a conclusione dell’operazione Piazza Pulita che ha portato alla decadenza e al commissariamento della giunta Fratus.  I tre ex amministratori legnanesi erano accusati di aver pilotato la nomina del direttore generale del Comune e quello del direttore di Amga, società municipalizzata legnanese, oltre ad aver modificato il bando per la nomina di un commercialista in Euro.Pa., altra società partecipata dal Comune di Legnano e di aver  cucito un bando su misura per il curatore d’arte Flavio Arensi (da quest’ultimo capo di imputazione Lazzarini oggi è stata assolta come richiesto anche dal pm).

Le condanne

pm nadia calcaterra

Condannati gli imputati: per l’ex sindaco di Legnano Gian Battista Fratus 2 anni e 2 mesi, per l’ex vicesindaco Maurizio Cozzi 2 anni, per l’ex assessore ai lavori pubblici Chiara Lazzarini 1 anno e 3 mesi. Per tutti, la sentenza di condanna prevede anche l’interdizione ai pubblici uffici: a un anno e 8 mesi per l’ex sindaco, a due anni per il vice e un anno per Lazzarini. Riconosciuto il danno alle parti civili da definirsi in altra sede. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Nadia Calcaterra (nella foto) della Procura di Busto Arsizio, aveva chiesto condanne a tre anni e 6 mesi per Fratus, 3 anni e 6 mesi per Cozzi e 3 anni per Lazzarini, oltre a 900 euro di multa e interdizione per 5 anni dai pubblici uffici per tutti e tre.

Le difese

«Ricorreremo sicuramente in appello», hanno commentato all’unisono i difensori. «Un’ora di camera di consiglio per un processo durato mesi mi sembra un po’ pochino. Noi tendevamo a uscirne indenni e quella ci sembrava la giusta soluzione anche sulla base di numerosi indicatori giurisprudenziali. Due anni a Cozzi con pena sospesa. Mi domando allora il perché di una misura di custodia cautelare durata mesi. Comunque faremo l’appello», ha detto Cesare Cicorella (nel video), difensore di Cozzi. Tutti e tre gli imputati hanno rifiutato il patteggiamento (con pene comprese tra i 10 e i 12 mesi) preferendo affrontare il dibattimento. A maggio prenderà il via il secondo filone processuale dell’inchiesta con alla sbarra altri sei imputati.

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