Prosegue la campagna acquisti di Fratelli d’Italia a Legnano. A casa della Lega

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LEGNANO – Fdi come la Juve, il resto del centrodestra (Lega e Forza Italia) come la Fiorentina: c’è chi perde pezzi e chi si rafforza a suo danno. Il consigliere comunale legnanese Stefano Carvelli (quarto da destra nella foto in alto), eletto nelle file della Lega, ha annunciato il suo passaggio a Fratelli d’Italia, che insieme al capogruppo Gianluigi Grillo (ex Forza Italia) e all’ex assessore leghista e candidato civico Franco Colombo, diventa così il più grande gruppo di opposizione e il terzo in assoluto in Consiglio comunale.

La presentazione ufficiale è avvenuta oggi, venerdì 11 febbraio, al Circolo cittadino “Carlo Borsani” di Fdi (sotto), presenti il presidente del circolo, Francesco Terreni, Maira Cacucci dell’Assemblea nazionale del partito, il vice portavoce regionale Fabio Raimondo, il sindaco di Ozzero Guglielmo Villani, l’ex sindaco di Turbigo Christian Garavaglia e l’attuale assessore Andrea Azzolin. A Carvelli anche il benvenuto di altri rappresentanti del partito, fra i quali il deputato Marco Osnato.

Carvelli: «Impossibile riconoscermi nel mio ex partito»

«Ringrazio per l’accoglienza così calorosa – ha esordito il diretto interessato – Ero entusiasta, oggi mi sento felice e onorato, oltre che sempre più convinto della scelta. Sono qui principalmente per due motivi. Il primo è legato alla politica nazionale: non sono più riuscito a riconoscermi nel partito che ho sempre votato e in cui mi sono sempre riconosciuto fin da Bossi. Nell’ultimo anno ho assistito a una deriva che ha lasciato alle spalle concetti propri del centrodestra. Sono sovranista, per me il sovranismo è una costola del conservatorismo. Altro punto: voglio aiutare a crescere questo circolo al massimo delle mie possibilità, perché può dare molto alla città, non solo in questa legislatura ma anche in quella prossima».

Ma se è sovranista, perché lascia la Lega proprio nel momento in cui lo è diventata? «Quando ha cambiato la sua mission – risponde Carvelli – mi sono riconosciuto in quegli ideali, perché il contesto storico era cambiato. C’è stata una forte promiscuità tra Lega e Fdi, soprattutto da quando Salvini ha portato avanti il progetto sovranista. Ma ho perso la possibilità di rappresentare questi valori quando la Lega si è ricollocata al centro e ha abbandonato un certo percorso. I miei rapporti con essa? È presto per dirlo, certo quando ieri ho comunicato la mia decisione non c’era entusiasmo… Posso dire che quand’ero in quota Lega, anche nella passata legislatura, ho sempre tentato di collaborare con tutti i consiglieri di tutti gli schieramenti; il mio approccio sarà lo stesso. Devo comunque dire grazie al percorso fatto con la Lega, che mi ha introdotto nella politica, purtroppo è finito in conseguenza del cambio di rotta del partito. Con i miei ideali e convinzioni non potevo sopportare il fardello che stavo portando io e penso anche tanti colleghi, militanti ed elettori. Ho bisogno di concretezza e di coerenza».

«Pronti a candidarci per governare la città»

In nome della coerenza, Fdi si gode la fase di leadership all’interno del centrodestra. E guarda già alle prossime elezioni amministrative. «Stiamo crescendo – rimarca Sandro Sisler, coordinatore di Fdi per la provincia di Milano – a livello nazionale e locale. Questo consolidamento del percorso ci porterà a guidare la coalizione per riconquistare Legnano, storicamente di centrodestra. Ci sono stati errori e nostri passi indietro e di fianco, ma da adesso in poi Fdi ha tutti i titoli, e ora anche numeri, per guidare il centrodestra alla riconquista della città. Lo dico fin d’ora per evitare fraintendimenti con i nostri alleati fra 3 anni. L’ultima volta ci è stato chiesto di fare scelte che non hanno premiato, vogliamo guidare una squadra e un progetto senza essere più spettatori».

Concetti e obiettivi ribaditi dalla coordinatrice regionale Daniela Santanchè: «Oggi nessuno come Fdi può mettersi al comando di questa squadra per dare le risposte che i cittadini di Legnano si meritano. Non c’è più il centrodestra parlamentare, ma c’è nella volontà popolare. Abbiamo detto che non avremmo mai governato con Pd e Cinque Stelle e siamo rimasti su quella posizione. Noi possiamo guardare negli occhi i nostri elettori. Siamo fieri della nostra storia e di quello che vogliamo. Le nostre parole d’ordine sono dignità, il partito repubblicano non ci interessa; e prudenza. Non è Carvelli che si sposta in un altro partito – ha concluso Santanchè in coro con Sisler – è il suo partito che si è spostato, basta vedere con chi governa e chi ha votato come presidente della Repubblica».

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