“Caso Provincia”, parla Cassani: «I leghisti che non seguono la Lega sono fuori»

VARESE – Lo penso e lo dico. Andrea Cassani, sindaco di Gallarate e segretario provinciale della Lega è così. Piaccia o non piaccia. Con “l’essere fedele alla linea” come principio si è preso la guida del Carroccio e con questa linea lo conduce. In ogni situazione. E anche sul caso Cal scoppiato in Provincia usa il medesimo metro per l’analisi e per affondare i colpi: ad Eupolis; «Non si capisce chi sono e cosa vogliono»; ai leghisti della Valbossa che non hanno rispettato le indicazioni: «Chi non fa quel che dice la Lega è fuori»; e al sindaco di Azzate Simone: «Se questo è il suo modo di fare amministrazione non lo sosterremo più».

Nè carne nè pesce

Punto uno: giudizio politico, poiché gli strascichi sono tali. «Delle polemiche in corso, agli amministratori a cui piace lavorare non importa gran ché. Chi invece ha tempo da perdere, si diverte a fare questi giochetti nel segreto dell’urna per voler dimostrare che conta ancora qualcosa». Insomma, il segretario del Carroccio ha puntato il mirino ed è un attimo a far partire il siluro: «Da tempo vengono nominati un amministratore di centrodestra e uno di centrosinistra per rappresentare quanto più possibile il territorio. E così è stato anche questa volta. Poi spunta Raffaele Simone, che ricordo abbiamo sostenuto in campagna elettorale e che ha in consiglio tre leghisti, e che accetta la candidatura spinto dal gruppetto di Eupolis, realtà che ancora una volta dimostra di non essere né carne né pesce. Come Lega, dopo quanto accaduto sono stato chiaro con i militanti di Azzate: “Se questo è il metodo di Simone, noi smetteremo di sostenerlo come sindaco».

Avviso ai “viaggiatori”

Allora – chiediamo – è vero che tra Cassani e la Lega della Valbossa c’è tensione? Risposta: «Se qualcuno vuole lanciare un sfida che non però non capisco, io non mi tiro indietro. I miei devono decidere se seguire la linea che ha assunto il partito o se invece vogliono insistere con Simone e a quel punto sono fuori». Cassani poi fa un passo indietro: «In campagna elettorale la Lega ha sostenuto Raffaele Simone e ha vinto anche con i nostri voti. Adesso che è stato eletto non può far finta di nulla e andare dietro a Ginelli ed Eupolis dimenticandosi del Carroccio. Ad Azzate non ci hanno dato assessorati, ma siamo fedeli alleati. Però non chiediamo posti, ma coerenza e soprattutto non siamo “utili idioti”.

Manteniamo le promesse

Infine sguardo sulla Provincia dove, in vista del consiglio, tira aria di guerriglia. «Non siamo in maggioranza e quindi non so se ci sono consiglieri del Pd scontenti o se ci sono mal di pancia in Eupolis per via che Marco Colombo (sindaco di Daverio) si è un po’ staccato da loro per iscriversi a Fratelli d’Italia. Noi a Villa Recalcati faremo ciò che abbiamo detto all’inizio del mandato, ovvero se c’è un provvedimento che fa il bene del territorio lo votiamo senza problemi».

Insomma Cassani tira la riga: da qui non si passa. E chiude sul prossimo voto del Cal. Sara ancora Iocca? «Vedremo come e quando verrà riconvocata la votazione, che questa volta sarà in presenza».

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