Ramadan, Comune di Turbigo e islamici adesso litigano sulle chiavi del campo

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TURBIGO – Ancora scintille a Turbigo tra l’amministrazione comunale e la comunità islamica. Dopo il no della prima alla richiesta di reperire uno spazio per la festa di fine Ramadan (che si celebrerà domani, mercoledì 10 aprile), il ricorso al Tar dell’associazione culturale Moschea Essa e l’intervento del prefetto che ha individuato lo spazio adatto nel campo sportivo comunale (nella foto), oggi tra le parti è sorto l’ennesimo motivo di polemica e sono volate parole grosse.

Tutto è cominciato con un post del sindaco intitolato “Le mie scuse ai turbighesi” dove Fabrizio Allevi osserva: «È da giorni che l’amministrazione ha distolto tempo prezioso alle questioni più importanti perché impegnata con istanze, ricorsi, convocazioni in prefettura, spiegamenti di forze mai viste, titoli sensazionalistici e accuse gratuite di presunte libertà costituzionali violate. La colpa? Quella di essere un piccolo comune, con le difficoltà di molti altri, che ha osato esprimere perplessità per un evento di cui ancora oggi, a fronte di quanto accaduto questa mattina, conosciamo poco. Hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione per il 9 e il 10 aprile dalle ore 7.00 alle 11.00 ma oggi nessuno si è presentato. Alla faccia dei volontari, a cui vanno i miei ringraziamenti, che dalle 7.00 di questa mattina si erano messi a disposizione».

«Imbarazzante darci appuntamento al bar»

Poco dopo è arrivata la replica di Peer Zahid «a nome della comunità musulmana di Turbigo» con un altro post in risposta a quello del sindaco. «Abbiamo letto le accuse che lei indirizza contro di noi. È bene che i nostri concittadini turbighesi conoscano la verità. Ieri pomeriggio – è la ricostruzione di Peer Zahid – siamo stati raggiunti dalla telefonata di un suo emissario che ci chiedeva di andare a prendere le chiavi del campo comunale presso un bar. Un bar, avete letto bene. Siamo rimasti così sorpresi dalla singolare e imbarazzante richiesta che non abbiamo potuto fare altro che rifiutarla.

«Abbiamo quindi concordato che avremmo fatto accesso al campo stamane alle 6.30 alla presenza delle forze dell’ordine. Alle 6.20 eravamo già sul posto. Abbiamo verificato alcuni problemi logistici e abbiamo informato le forze dell’ordine e il rappresentante del prefetto che la festa sarebbe stata il giorno 10, giacché l’avvistamento della Luna, evento dal quale dipende la fine del Ramadan, si sarebbe verificato nella data odierna. Tutto era chiaro e non vi è stato alcun motivo di malinteso. Ce ne siamo andati nella massima reciproca comprensione. Per queste ragioni siamo molto dispiaciuti della sua incredibile risposta. Dobbiamo purtroppo prendere atto che lei non rinuncia a fomentare odio e incomprensione verso i musulmani di Turbigo. Così come non ci è sembrato il comportamento più adeguato chiedere di ritirare le chiavi di un campo sportivo comunale in un bar. Siamo certi che i nostri concittadini comprenderanno che non meritiamo questo trattamento ostile. Il rispetto e il dialogo – conclude Zahid – sono irrinunciabili. Con l’odio non si va da nessuna parte».

Allevi: «Nessuna mancanza di rispetto»

Immediata la controreplica di Allevi. «Nessun odio ci mancherebbe. Per le chiavi, abbiamo cercato di farvele avere per poter accedere già dalle 6.30 e dal momento che non ho trovato nessuno disponibile per la consegna a quell’ora ho pensato a quella soluzione. in ogni caso ora le hanno i carabinieri che anche domani si rendono disponibili sin dalle 6.00 del mattino. Scusate per il disagio arrecato».

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