Regione Lombardia, Fratelli d’Italia ai ferri corti con la Lega. Tira aria di rottura

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MILANO – Tira aria di rottura nella maggioranza di Regione Lombardia. A provocare le tensioni sono le nomine proposte dalla giunta regionale guidata da Attilio Fontana per il CdA di Ferrovie Nord Milano, società controllata al 57% da Regione Lombardia. L’assenza di nomi in quota Fratelli d’Italia ha portato all’abbandono della riunione di giunta di ieri, 30 marzo, da parte degli assessori “meloniani” Riccardo De Corato e Lara Magoni. Lo scrive l’agenzia Dire.

La controversia sulle nomine

Uno strappo in piena regola, dopo che è saltato l’accordo sulla nomina di un esponente indicato da FdI nel consiglio di amministrazione di FNM. Secondo la versione riportata dalla agenzia Dire, si tratterebbe però di un gesto «calcolato», che farebbe parte di «una strategia ben consolidata di allontanamento dalla Lega», dovuta da un lato a presunte inefficienze comunicative leghiste, e dall’altra da un quadro nazionale che vede Fratelli d’Italia all’opposizione del governo Draghi nei confronti dei governativi Lega e Forza Italia. E se a Palazzo Lombardia i meloniani hanno un peso molto relativo sulle sorti della maggioranza di centrodestra, l’impatto sulle elezioni amministrative alle porte potrebbe essere notevole. Anche in provincia di Varese, dove la coalizione non ha ancora trovato una quadra nelle grandi città.

Mal di pancia anche in FI

Una partita su cui si registrano mal di pancia anche in Forza Italia, visto che dei sei membri di indicazione politica, cinque sono in quota Lega e uno, destinato ai berlusconiani, sarebbe invece vicino all’ex assessore bergamasco ai trasporti Alessandro Sorte, deputato di Cambiamo, il movimento di Giovanni Toti. «Un vero smacco per gli azzurri e soprattutto per il coordinatore regionale Massimiliano Salini» scrive la Dire. Insomma, una polveriera per il governatore Attilio Fontana. E non solo.

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