Responsabilità dei sindaci, Bianchi (Lega): «Ci sono passato anch’io. Tuteliamoli»

ROMA – «Ci sono passato anch’io. Processato 7 anni e poi assolto per un’analoga vicenda». Il deputato della Lega Matteo Bianchi interviene alla Camera sul tema delle responsabilità dei sindaci, prendendo spunto dal clamoroso caso di Crema dove il primo cittadino Stefania Bonaldi è finita tra gli indagati per il caso di un bambino che si è schiacciato una mano in una porta a scuola, e ricorda il “calvario” giudiziario a cui, da sindaco di Morazzone, fu costretto a sottoporsi dopo che, era il 2010, un impianto delle luci cadde in testa ad una cantante che si stava esibendo sul palco di una manifestazione della Pro Loco. Bianchi uscì assolto, perché il fatto non sussiste, solo dopo sette anni, nel 2017.

L’intervento

«Auguro pronta guarigione al bimbo, ma questa è l’ennesima vicenda assurda che grava sulle responsabilità di un primo cittadino» ha affermato Bianchi in aula a proposito dell’avviso di garanzia ricevuto dal sindaco PD di Crema Stefania Bonaldi. «Non mettere i sindaci nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo con serietà e serenità allontana i migliori soggetti della società dal mettersi a disposizione per intraprendere questo servizio prezioso, creando nella migliore delle ipotesi uno svilimento dell’autorevolezza delle istituzioni tutte. Serve urgentemente mettere mano ai principi che regolamentano la dignità del ruolo del sindaco». Insomma, le fasce tricolori vanno tutelate e lasciate lavorare senza rischiare di essere ritenuti a prescindere responsabili di qualsiasi situazione.

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