Rogora: «A Busto mancano 30 vigili». E Borsano s’affida al controllo di vicinato

BUSTO ARSIZIO – Borsano in allarme per furti e scippi, l’assessore alla sicurezza Max Rogora si presenta all’assemblea del quartiere e invita i cittadini a pensare al controllo di vicinato. Ma rispetto alla richiesta di più pattugliamenti per il controllo del territorio, non può che allargare le braccia: «La nostra Polizia locale è sotto organico di 30 agenti e i Carabinieri hanno due sole radiopattuglie su un territorio che va da Lonate a Cairate».

Il confronto con il quartiere

Più di 50 le persone che si sono radunate ieri sera giovedì 19 dicembre nella sala di via 24 Maggio, ospiti dell’associazione Folclore Sport. «Raccolti in una settimana, sotto le feste, con il maltempo e una comunicazione social, non sono pochi» ammette Emanuele Fiore, uno degli organizzatori. L’assemblea era stata autoconvocata da un gruppo di cittadini di Borsano alla luce delle preoccupazioni diffuse per via di una serie di episodi di furti e scippi avvenuti nelle ultime settimane nel quartiere. L’assessore Max Rogora si è presentato di fronte ai cittadini e ha risposto ad una serie di domande, con la sua nota schiettezza. «Iniziamo a far partire il controllo di vicinato, che può essere un buon deterrente – l’invito del delegato alla sicurezza della giunta Antonelli – bisogna ricominciare a comunicare tra vicini, come si faceva una volta, e riprendere possesso delle nostre città e delle nostre strade». Consigli di buon senso, come quello di «denunciare sempre e segnalare presenze strane, anche annotare i numeri di targa quando vedete auto sospette». O ancora, installare «antifurti collegati direttamente al cellulare e telecamere che funzionano con il wi-fi anche quando viene staccata la corrente, in modo da poter chiamare immediatamente il numero di emergenza in caso di furto».

Pochi uomini a disposizione

Un invito a non abbassare la guardia, perché realisticamente non ci sono grandi soluzioni da mettere in campo. «Gli scippi? Non sono molti, e comunque le pene sono basse e anche se li becchiamo non vengono trattenuti in carcere – ammette l’assessore – stiamo lavorando molto anche in borghese, ma se i ladri sono professionisti non è facile fermarli». E per rispondere al consigliere comunale di Forza Italia Orazio Tallarida, che «da borsanese» gli chiede se «non si possa avere una pattuglia dei vigili che gira più spesso nel quartiere», Max Rogora non usa giri di parole: «Le pattuglie girano, ma la nostra Polizia Locale ha 60 agenti in organico contro i 90 che dovremmo avere. Di questi 60, quattro che stanno per andare in pensione e serviranno mesi per formare i sostituti. Io ho chiesto di poter assumere sei agenti in più, ma è complicato. Ho anche chiesto al prefetto se ci dà una mano ad aumentare gli agenti Polizia e Carabinieri, perché non è pensabile che una città come Busto Arsizio sia coperto da due sole pattuglie radiomobili che coprono un territorio che va da Lonate a Cairate. Avevo anche invocato l’esercito…».

Cittadini in fermento

Un altro borsanese dalla lunga esperienza politica come Achille Broggi chiede invece di «rivitalizzare anche i quartieri con iniziative per portare fuori la gente, invece di pensare solo al centro città». Altri cittadini prendono di mira gli accampamenti di nomadi, al Campone di via Magenta e a Dairago, e Rogora ammette: «Il sindaco di Gallarate Cassani ha avuto i coglioni di sgomberare i sinti, ma non sono solo loro a creare problemi. Noi possiamo mandare via solo chi viene colto in flagranza». Insomma, meglio organizzarsi con il controllo di vicinato. Nelle cui zone segnalate con l’apposito cartello «gli episodi criminali diminuiscono del 20-30%», stando ad un dato riportato da Mario Gallazzi. E tra un mese ci sarà un nuovo incontro pubblico per concretizzare questo progetto. Ma Borsano è divisa: si è notata l’assenza dello storico portavoce del comitato spontaneo di quartiere Adriano Landoni.

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