Bretella di Samarate, il fronte del No si organizza

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SAMARATE – Il fronte del No si organizza contro la variante alla Ss341 e il conseguente collegamento che unirà le vie Milano e Ollearo. C’è un nome: “Comitato salvaguardia dei boschi di Samarate“. E c’è un direttivo eletto dai soci fondatori, con l’obiettivo di impedire la realizzazione dell’opera proposta come contropartita per aver espresso parere favorevole al Masterplan di Malpensa. Tra i principali punti spicca la volontà di «informare le persone sull’esistenza del progetto e sul suo stato di avanzamento», si legge in una nota diffusa dal gruppo anti-bretella. Ma anche «ricordare l’importanza dei boschi» e «dialogare con tutti gli enti e le associazioni che si stanno occupando di tutelare la salute pubblica nei rispettivi territori».

La battaglia del direttivo

Presidente del comitato è Alessandro Cenci. Al suo fianco, la segretaria Barbara Maggioni e il tesoriere Giuseppe Santangelo. Il comitato si propone di «operare in campo sociale, culturale e istituzionale per promuovere la conservazione dei boschi, dell’ambiente naturale e del territorio». E quindi la «riduzione del consumo di suolo e la tutela dell’ambiente, anche tramite l’opposizione alla variante alla S341 e alla bretella di Samarate». Un’azione di difesa a seguito del protocollo d’intesa firmato in Regione Lombardia, lo scorso 6 giugno, dai sindaci del Cuv. Un parere favorevole al progetto d’espansione del sedime aeroportuale che, però, prevede una serie di contropartite. Tra cui le opere legate alla viabilità dell’intorno di Malpensa, come – appunto – la bretella samaratese. Piano che fin dall’inizio si scontra con uan forte opposizione da parte degli ambientalisti.

Gli obiettivi

Lo scopo del Comitato quindi è di «informare le persone sul progetto» e di «creare una maggior consapevolezza della ricchezza e delle potenzialità positive del patrimonio boschivo samaratese, tuttora purtroppo ancora poco conosciute dagli stessi cittadini». Il tutto, organizzando una serie di attività per «coinvolgere il maggior numero di persone e scoprire (o riscoprire) il nostro territorio». Il progetto, come detto, coinvolge più Comuni (Lonate Pozzolo, Ferno, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Golasecca, Vizzola Ticino, Arsago Seprio, Somma Lombardo). Ecco perché «il comitato si prefigge di dialogare con tutti gli enti e le altre associazioni in modo da fare rete e creare sinergie». Fanno parte di questa nuova realtà «persone di diversa età, esperienze, opinioni personali e politiche. Ma che hanno a cuore la tutela della natura, della salute di tutti, della nostra città, dei nostri boschi».

La posizione netta

La posizione del comitato, quindi, è netta. «La realizzazione di queste infrastrutture comporterebbe una serie di criticità», dicono. «Devasterebbe irreparabilmente l’unico polmone verde presente sul nostro territorio, preziosa e insostituibile fonte di ossigeno. E l’ecosistema che lo caratterizza». Inoltre, «aumenterebbe il traffico di Samarate, in particolare quello di mezzi pesanti e a velocità sostenuta». Ma anche delle «emissioni di gas di scarico, che si sollevano in aria per poi ricadere». E ancora: «Creerebbe un notevole inquinamento acustico, soprattutto per le abitazioni poste in prossimità della strada, con conseguente peggioramento dello stile di vita degli abitanti». A cui si aggiunge «l’espropriazione delle aree private dei terreni interessati. Svalutando economicamente le abitazioni situate nelle aree adiacenti»

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