Samarate, dal Pd agli ex di Forza Italia: cinque liste a sostegno di Zocchi

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SAMARATE – Manutenzione, sicurezza, servizi. Ma anche cultura, eventi, associazioni e sport. Il gruppo del cambiamento a Samarate riparte da alcuni punti fermi e inderogabili. E dopo aver annunciato ieri sera, 22 gennaio, il candidato sindaco, Tiziano Zocchi, che esprime e sintetizza idee e personalità, il gruppo “Cambiare si può a Samarate” è in corsa ufficiale per le elezioni del prossimo maggio. Ci sono 12 punti programmatici ed alcuni nomi a sostegno del progetto, ma entrambi aperti a integrazioni e arricchimento: obiettivo è offrire un’alternativa alla città dopo anni di gestione targata Lega.

Le liste

Le idee e le persone prima di tutto: «Un progetto fuori dagli schemi – ammette Rossella Iorio (Pd)  – che cammina sulle gambe di persone competenti, in grado di capire le reali necessità di Samarate». Facendo un passo indietro rispetto alle «logiche tradizionali», ecco che si è presentato ieri sera, in un affollato Caffè Teatro a Verghera, il gruppo dei primi che hanno deciso di «metterci la faccia». Probabili cinque liste diverse a sostegno del progetto, di cui una “del sindaco” e altre in cui si riconoscono le varie anime di questo cambiamento: dal Pd (Iorio appunto, Alessandro Ferrazzi, Cristiana Zocchi, Loris Acco) a Samarate Città Viva, con un’area della sinistra (Consuelo Sozzi, Andrea Panarotto, Pino Santangelo) e il centrodestra deluso (Albino Montani – che pubblicamente non ha mai ufficializzato la rottura con Forza Italia, partito di cui è stato storico esponente negli ultimi vent’anni – e Simona Aspesi). Sensibilità diverse e ancora aperte a chi voglia «iniziare a correre questa maratona».

Il candidato sindaco

E il primo a correre è appunto Tiziano Zocchi, il candidato sindaco, «samaratese doc» lo definisce Iorio svelando suo nome. Zocchi «emozionato per questa grande sfida» si riassume in poche battute (libero professionista nel settore energetico, è presidente della Fondazione Montevecchio nata dall’amministrazione Solanti). Segretario della Margherita nel 2004, «sono in politica, con picchi diversi, da 14 anni». L’esperienza e la conoscenza della città che si cercava. Con delle idee precise per la sindacatura. «Ci sono tanti modi di amministrare una città, ma da alcune cose non si può prescindere – inizia Zocchi  – partendo dalla scelta di una squadra competente, sino al coinvolgimento di ogni singola realtà del territorio: cittadini, commercianti, imprenditori, associazioni. E noi abbiamo già iniziato così». Onestà e trasparenza sono doti irrinunciabili per una politica fatta per bene. E che Zocchi vuole rinobilitare agli occhi della gente: «Non credo che ci sia stato mai a Samarate, in nessun periodo e da nessuna parte politica, un solo disonesto. Perché in contesti locali la politica è un servizio per le persone. Non preoccupiamoci di criticare l’altro, ma di dare un nuovo indirizzo alla città, per far rinascere Samarate».

Il programma

Samarate negli ultimi anni «si è addormentata». Secondo il gruppo del cambiamento bisogna allora ripartire da quello che «è stato considerato secondario. La cultura ad esempio, o le manutenzioni. Alcune cose nel 2019 non possono più esistere». Il programma contiene per ora solo dei punti programmatici, ma è ben chiaro negli spunti. In campo di viabilità e sicurezza prevede una revisione del PGTU con il miglioramento della mobilità dolce e della circolazione del servizio pubblico e delle automobili, illuminazione, pulizia urbana. Il mondo delle associazioni da coinvolgere «per una città sempre più solidale». Maggiore cura per le scuole e le palestre, e manutenzione di tutti gli edifici pubblici. Integrazione, accoglienza, sostegno di famiglie e soggetti deboli:  «Una città dei bambini e dei giovani, di cui si accolgano i desideri affinché vivano Samarate». Il tutto amministrato senza timore del confronto e della discussione con le opposizioni: «Vogliamo che il consiglio comunale e le commissioni siano luogo dove si propongono e si analizzano soluzioni». Le idee sono chiare: il gruppo chiede così ufficialmente ai samaratesi «di correre con noi questa maratona».

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