Materiale accumulato su un terreno a Samarate. Pozzi: «Attività non regolare»

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SAMARATE – «Il riassunto è che quell’attività non è regolare». Sono le parole dell’assessore Luciano Pozzi (Ecologia e Urbanistica), che ha concluso così il suo intervento lunedì, 25 ottobre, in consiglio comunale a Samarate. Lo ha fatto in risposta a un’interpellanza proposta dal consigliere di maggioranza Maurizio Brambilla (Lega), alla ricerca di chiarimenti su «un deposito di materiali metallici e accatastamenti vari, assimilabile a un centro di raccolta». Il riferimento va a un’area che si trova lungo la via Agusta, in direzione Cascina Costa.

Le richieste

Un terreno «in piena zona agricola», ha precisato Brambilla, che si trova «superato il numero civico 134, sul lato destro della strada». A portare il consigliere a porre l’accento sulla questione, il fatto che «da diversi mesi a questa parte l’area in oggetto è sempre più occupata da vari materiali in accumulo». Da qui, le richieste all’amministrazione del sindaco Enrico Puricelli. Intanto per capire se «nelle aree agricole del Comune di Samarate, fatto salvo le attività pregresse all’entrata in vigore dell’ex Prg (Piano regolatore generale, ndr), sia possibile creare spazi adibiti a depositi non pertinenti all’attività agricola». Ma anche per chiedere, appunto, se in questo caso «sia in possesso di regolare autorizzazione».

«Attività non regolare»

A dare una risposta, chiara e articolata, Pozzi. La premessa: «All’interno degli ambiti agricoli sono ammessi interventi per la conduzione del fondo e destinate alle residenze dell’imprenditore e dei dipendenti dell’azienda, oltre che alle attrezzature e infrastrutture necessarie per l’attività». Inoltre, «il Pgt riconosce a questi ambiti funzioni non esclusivamente agricole, ma anche di natura ecologica e paesaggistica». Con una serie di funzioni principali ammesse, legate alle «abitazioni per l’attività, alla struttura per la conduzione del fondo, all’attività di allevamento degli animali, oltre che alle serre e alle coltivazioni di frutta in forma industriale». In questo caso, «l’ambito entro cui ricade l’area non appartiene al sistema delle aree agricole di cosiddetta iniziativa comunale, ma è incluso nella zona di pianura asciutta e di preminente vocazione forestale». Una serie di tecnicismi normativi che portano ai chiarimenti: «Per quanto di competenza, non si rilevano agli atti di ufficio istanze o autorizzazioni a insediamenti di attività come indicate». Che tradotto vuol dire che «quell’attività non è regolare».

Gli step

Nel corso dell’anno ci sono stati diversi interventi in merito. A partire dallo scorso 16 aprile, quando «il corpo di polizia municipale ha fatto un sopralluogo, rilevando la presenza di rifiuti e di vari materiali depositati», ha aggiunto Pozzi. Poi, il 10 maggio, «è stata data comunicazione dell’avvio di un provvedimento». Fino al 25 agosto, quando «è stata emessa l’ordinanza sindacale per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti abbandonati. E, quindi, per il ripristino del luogo».

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