Omicidio Samarate, Maja in psichiatria: slitta l’interrogatorio. «Non può stare in carcere»

SAMARATEAlessandro Maja torna in ospedale: «E’ stato ricoverato nella serata di ieri (giovedì 5 maggio) in psichiatria. Le sue condizioni di salute sono incompatibili con il carcere». Slitta l’interrogatorio davanti al Gip Luisa Bovitutti. Il fermo è stato comunque convalidato e la custodia cautelare resta. Ora il giudice per le indagini preliminari ha 5 giorni di tempo per fissare un nuovo interrogatorio per il geometra di Samarate. Soltanto allora, forse, si conoscerà il movente della uccisione della moglie e della figlia.

Incompatibili con la detenzione

«Non siamo riusciti a conferire con il nostro assistito – hanno spiegato i difensori Enrico Milani e Sabrina Lamera (nella foto in alto) – Non conosciamo i dettagli. Dovremmo riferire ciò che abbiamo letto sui giornali. Sappiamo solo che i medici del San Gerardo hanno ritenuto le condizioni di Maja incompatibili con la detenzione». Maja è stato fermato con l’accusa di aver ucciso la moglie Stefania Pivetta, 56 anni, e la figlia Giulia, 16 anni, e di aver cercato di uccidere il figlio maggiore Nicolò, 23 anni, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Circolo di Varese nella loro abitazione di via Torino a Samarate nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 maggio colpendoli con un martello.

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