La sanità post pandemia, Monti: «Alta specializzazione a Cuasso al Monte»

Cisl dei Laghi

VARESE – «Per l’Ospedale di Cuasso al Monte stiamo lavorando ad un progetto di sanità pubblica di grande valenza». Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti, presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia, intervenendo ad un webinar organizzato dalla Cisl dei Laghi. Il tema dell’incontro era: “Come cambia la sanità dopo la pandemia? Conseguenze e opportunità per il territorio di Como e Varese”. Il sindacato ha posto l’attenzione sulla necessità di ripensare il modello della sanità lombarda dopo l’emergenza coronavirus.

Un centro di alta specializzazione

Tra i temi al centro del dibattito la sanità sul territorio. Argomento che Monti ha toccato parlando del futuro del nosocomio di Cuasso al Monte, che in questo periodo di emergenza Covid è stato utilizzato come luogo per la degenza di comunità. «Per Cuasso serve un progetto di grande valenza regionale e nazionale di sanità pubblica – ha detto – occorre investire su questa struttura con i fondi del Pnrr». La sua destinazione non sarà quella di ospedale generalista, vista anche la collocazione periferica e lontana dal baricentro della Valceresio. «I servizi di alta specializzazione possono essere garantiti anche in luoghi diversi – ha aggiunto Monti – Cuasso si può candidare a questo». In ambito di sanità territoriale l’esponente leghista ha affrontato anche il tema dell’ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate. «È un progetto fondamentale per il nostro territorio. Sono 500 milioni di euro che sono stati strappati da altri territori per la nostra provincia di Varese, rischiare di perdere quei finanziamenti perché non si riesce a trovare una visione congiunta sarebbe un errore madornale».

Medici di base per gli anziani

Monti ha lanciato poi un’idea per il futuro della sanità lombarda. «Perché – ha detto – non pensare a dei medici di base dedicati agli anziani? Oggi abbiamo medici di base che in modo generalista prendono in carico tutti. Si può pensare a una segmentazione con delle nuove figure professionali, formate per prendere in carico gli anziani che sono il 70% dei pazienti cronici». Sul futuro della sanità in Lombardia è intervenuto anche il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi che ha parlato del lavoro che sarà svolto nei prossimi mesi per la modifica della legge 23. «L’obiettivo è approvare la revisione entro il mese di novembre. Sono già state calendarizzate una serie di audizioni con i vari mondi che compongono il sistema sociosanitario».

Andare oltre le Ats

Nel dibattito è intervenuto il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che ha parlato del ruolo delle Ats. «Le Ats sono diventate un luogo di burocrazia, non sono un vero luogo di programmazione sui territori. Chiediamo di andare oltre le Ats, con la creazione di un’agenzia unica regionale per evitare di avere uno squilibrio di servizi tra i territori, come successo con la pandemia». Astuti ha parlato anche del problema del personale nella sanità. «In provincia di Varese negli scorsi mesi ci sono state delle Rsa che hanno rischiato di sospendere il servizio perché non c’era abbastanza personale».