Saronno, Taroni Appello bis: «Affascinata dalla morte, ma sana di mente»

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SARONNO – E’ un’ipotesi che Laura Taroni abbia una “fascinazione per un controllo sulla morte”, ma malgrado presenti “disturbi” psichici e in particolare “componenti di una personalita’ isterica di tipo nevrotico” era “sana di mente” al momento dei fatti. Lo riporta l’Ansa.

Relazione criminosa e sentimentale

Lo ha spiegato oggi, lunedì 25 gennaio, il professore Franco Freilone illustrando, nell’aula della Corte d’assise d’appello di Milano, la nuova perizia psichiatrica sull’ex infermiera dell’ospedale di Saronno imputata per aver somministrato cocktail di farmaci letali a suo marito, nel 2013, e a sua madre, nel 2014. Omicidi commessi, secondo l’accusa, nell’ambito della sua relazione “criminosa e sentimentale” con l’ex primario del pronto soccorso Leonardo Cazzaniga, condannato all’ergastolo in un altro processo per aver accelerato la morte di 12 pazienti.

Escluse patologie psichiatriche

La relazione dello psichiatra, nominato dalla Corte presieduta da Valeria De Risi, era stata depositata nei giorni scorsi, perche’ i giudici nel processo di secondo grado ‘bis’ hanno disposto un nuovo accertamento, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna a 30 anni. “Ho escluso tutte la patologie di tipo psichiatrico“, ha spiegato il perito, che ha accertato la piena capacita’ di intendere e di volere dell’imputata. Nei suoi colloqui l’ex infermiera, come riportato dal professore, ha parlato di una “fascinazione” per la morte. Fascinazione che, secondo il perito, potrebbe essere stato anche un elemento del suo rapporto con Cazzaniga: “Un’attrazione reciproca nel conoscere i farmaci”. La loro relazione era, ha spiegato ancora, “un pensare a due”, come lo ha definito la stessa Taroni in uno dei colloqui.

Morti in corsia a Saronno: disposta nuova perizia psichiatrica per Laura Taroni

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