Air Italy, sciopero contro il disimpegno in Sardegna. «Sviluppano solo Malpensa»

Sciopero air italy

MALPENSA – Sempre più investimenti su Malpensa, diventato l’hub di Air Italy dalla scorsa primavera, sempre meno interesse per la Sardegna, storica base quando la compagnia aerea si chiamava ancora Meridiana. Per questo motivo Usb, «a fronte del permanere e aggravare degli effetti negativi in termini occupazionali, lavorativi, industriali e di presidio territoriale frutto dell’accordo quadro del giugno 2016», ha indetto una prima azione di sciopero di 4 ore di tutto il personale della società per il 28 gennaio, dalle 12 alle 16.

Da Olbia a Malpensa

«Tale azione di lotta  – dichiara il sindacalista Francesco Staccioli – si pone l’obiettivo di superare le urgenti problematiche lasciate irrisolte, aprendo un confronto nelle competenti sedi governative e istituzionali». Spiegano da Usb: «Con l’aggiudicazione provvisoria da parte di Alitalia di tut­te le rotte in continuità territoriale 1 da e per gli aeroporti sardi, si compie un altro passo verso il totale abbandono dell’isola da parte di quella un tempo era la seconda azienda della Sardegna, na­ta sulle ceneri di Meridiana, prima Alis­arda, ora chiamata Air Italy. Da quando l’accordo quadro del 2016 ha lasciato mani complet­amente libere alla dirigenza della vecch­ia Meridiana di nego­ziare con Qatar Airways, i risultati sono stati: il licenziamento di centinaia di lavorat­ori in Sardegna oltre che in Lombardia,  persone che tuttora attendono giustizia e di essere riassunte nonostante i procl­ami aziendali, la chiusura di tutte le attività sulla base di Cagliari e il trasferimento coatto a Milano Malpensa, il progressivo trasferimento di maestran­za tecniche e impieg­atizie da Olbia a Mi­lano. Si annunciano pia­ni di sviluppo solo a Milano, anche impo­nenti, che vedono es­clusa la Sardegna e i lavoratori sardi».

Il riassorbimento degli esuberi

Nel Piano di sviluppo concordato con i sindacati in sede ministeriali con i sindacati (ma Usb non firmò) rientrava anche il riassorbimento di una parte dei circa 400 esuberi, lasciati a casa ma con un diritto di prelazione per il reintegro. Su questo fronte Usb mostra disillusione: «Scommettiamo che ci saranno effetti negativi anche sui piani di riassunzion­e, già debitamente rimandati a dopo la scadenza del diritto di prelazione (giug­no 2019) onde evitare di riassumere i la­voratori licenziati, per il ritardo debi­tamente accumulato nel far partire il pr­ogetto che nel 2016 era un prendere o la­sciare. Non c’è che dire: gli effetti nefasti di un accordo disastro­so continuano a colp­ire lavoratori e ter­ritorio».

Sciopero air italy – MALPENSA24