Sette candidati per una poltrona: la “battaglia” per Legnano entra nel vivo

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LEGNANO – Il quadro dei candidati è ora completo. Salvo sorprese dell’ultima ora, saranno in 7 a correre per la poltrona di sindaco di Legnano, dopo l’ufficializzazione odierna della candidatura di Carolina Toia (nome che circolava da tempo e messo “in campo” da Malpensa24 fin dallo scorso ottobre) per la ricompattata coalizione di centrodestra formata da Lega-Salvini premier, Fratelli d’Italia e Forza Italia, cui si potrebbe aggiungere una lista civica creata ad hoc. A contenderle la poltrona di sindaco della città da qui al 2025 saranno un’altra donna, Lucia Bertolini della Sinistra-Legnano in Comune, e cinque uomini: Alessandro Rogora (Verdi), Lorenzo Radice (Pd, Insieme per Legnano, riLegnano, Legnano Popolare, sostenuto anche da Azione e da una parte di Articolo Uno), Simone Rigamonti (Movimento Cinque Stelle), Franco Brumana (Movimento dei cittadini e Legnano Cambia, sostenuto anche da Italia Viva e Buona Destra) e Franco Colombo (con una lista civica a suo nome).

Alle urne per il primo turno il 20 e 21 settembre

Sempre oggi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha firmato il decreto che indica nei giorni di domenica 20 e lunedì 21 settembre le date delle elezioni amministrative, che coincideranno con il referendum sulla riduzione dei parlamentari e, in alcuni comuni, con le suppletive per il Parlamento e le Regionali. L’eventuale turno di ballottaggio delle Comunali si svolgerà nei giorni di domenica 4 e lunedì 5 ottobre. Poco più di due mesi in cui si intensificheranno gli appuntamenti elettorali. A Legnano sono già stati comunicati per il prossimo fine settimana: il gazebo della Lega dopodomani, sabato 18, al mattino dalle ore 9.00 alle 13.00 presso il mercato cittadino e al pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 in piazza San Magno; il gazebo di Brumana, sempre sabato, dalle 10.00 alle 13.00 in piazza San Magno e dalle 14.00 alle 19.00 in corso Garibaldi-lato Credem; la prima uscita pubblica di Rogora, all’ingresso principale del Parco Castello domenica 19 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00.

Radice: «Guardia medica nel vecchio ospedale»

Il centrosinistra interviene sulla chiusura della guardia medica a Legnano, rilevando che si tratta della «perdita di un servizio “inventato” proprio a Legnano dall’Associazione Medici Legnanesi nei primi anni 70» e chiedendo: «I Comuni interessati sono stati coinvolti e ne hanno discusso? Quali sono i motivi e i vantaggi che si dovrebbero conseguire? Qual è la situazione delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale, nda) che dovrebbero vedere in primo piano proprio i medici della continuità assistenziale?». Per Radice «la guardia medica è stata sempre meno utilizzata dai cittadini, ma questo è dovuto al fatto che il servizio oggi si è scollegato dagli altri servizi sanitari. L’esperienza di chi lo ha usato negli ultimi anni è stata spesso insoddisfacente. Questo però non perché il servizio non serva: è che la continuità assistenziale va innovata e meglio integrata con i medici e i pediatri di famiglia. In queste scelte strategiche il Comune deve essere protagonista perché è il primo riferimento per i cittadini, ne conosce i bisogni e può far sì che i diversi soggetti, come Ats, Asstz e servizi sociali, interagiscano realmente e diano risposte adeguate». Di qui la promessa a «impegnarci nel progetto Polo della salute di comunità al vecchio ospedale, con un servizio di presa in carico delle domande dei cittadini, che faccia anche da collegamento tra servizi di cura informale (badanti), servizi sociali, socio sanitari (Rsa, Rsd, centri diurni, Adi, Rsa aperta) e sanitari (Urp e Upt dell’ospedale di Legnano, Mmg/Pls, farmacie)» e la richiesta ad Ats e Asst di completare il Presidio socio sanitario territoriale «con ambulatori e servizi sanitari (vaccinazioni, scelta del medico), dove dovrà trovare naturale collocazione anche la guardia medica con servizi migliorati e innovati».

M5S e Legnano Cambia: «Non caricare di lavoro l’ospedale»

Sempre a proposito della chiusura della guardia medica di via Stelvio, Rigamonti (M5S) la attribuisce a una «decisione imposta dalla gestione leghista» e sottolinea come i Cinque Stelle nel programma elettorale in definizione prevedano «realtà ambulatoriali decentrate periferiche, ambulatori comunali multipli, sull’intero territorio, organizzati al fine di prestare un primo servizio medico/infermieristico che possa far fronte alle quotidiane necessità di tutti coloro che non possono, o non ritengono necessario, accedere al nosocomio cittadino». Per Legnano Cambia, «una città di oltre 60.000 abitanti, la più popolosa del Nord Ovest milanese, si ritrova priva del servizio di guardia medica. Spiegazioni? Nessuna. Conseguenza immediata? Un ulteriore, non trascurabile, carico di lavoro riversato, senza plausibile ragione né valutazione delle ripercussioni, sul pronto soccorso dell’ospedale. E nessuna comunicazione all’Associazione Medici di Legnano». La lista civica chiede chiarimenti e stigmatizza «una decisione assolutamente discutibile».

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