Chiosco della discordia: lo sgombero si avvicina. «Mi rivolgo a Mattarella»

chiosco busto

BUSTO ARSIZIO – «Questa mattina ci hanno fatto visita un funzionario di Agesp e due tecnici comunali. Un uomo e una donna». Martedì 14 luglio erano invece passati dal chiosco delle discordia in piazza San Giovanni gli agenti del comando di polizia locale. Insomma tira aria di sgombero imminente ma Gianpiero Matichiecchia, titolare dell’esercizio, non arretra di un passo: «Ricorreremo a tutti i livelli, a cominciare dal Tar. Sgomberando un chiosco che non dà fastidio a nessuno l’amministrazione comunale di Busto Arsizio mette a rischio 5 posti di lavoro. Non cedo: sono pronto a rivolgermi al Presidente Sergio Mattarella se necessario. E’ stato il  Suap a dirci che non servivano autorizzazioni per il chiosco mobile: da qui volontariamente non ci spostiamo».

A rischio 5 posti di lavoro

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Ed è proprio per questo che lo scorso 10 luglio a Matichiecchia è stata notificato un’ordinanza firmata dalla dirigente del settore attività produttive Monica Brambilla con la quale si concedevano all’attività 3 giorni per provvedere all’eliminazione del chiosco, si contesta al titolare dell’attività produttiva l’occupazione abusiva del suolo della piazza, altrimenti sarebbe stato il Comune a provvedere a spese dell’esercizio commerciale. Di giorni ne sono passati sei ed è probabilmente questa la ragione delle numerose visite “istituzionali” ricevuto da Matichiecchia. Il Comune si sta attrezzando per lo sgombero coatto; sgombero che deve gioco forza coinvolgere Agesp. Per spostare il chiosco servono mezzi pesanti che ora dovranno essere reperiti. «Oggi – aggiunge il titolare dell’attività – Stavano controllando come avessimo allacciato l’energia elettrica. Nessuno di queste tre persone si è qualificata all’arrivo. La signora, in particolare, mi ha soltanto detto: “vi abbiamo avvisato che ci sarebbe stata la rimozione”. Ad oggi con tutti i problemi che effettivamente già ci sono in Comune mi chiedo , ma sul serio il sindaco Emanuele Antonelli pensa più al mio chiosco?».

Cerchiamo una soluzione

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Matichiecchia vorrebbe cercare di trovare un accordo. Una soluzione che gli consentirebbe di continuare a lavorare «Dopo i tre mesi persi durante il lockdown, difficilissimi per tutte le attività – conclude – Sto provando nuovamente a chiedere tramite gli uffici di competenza un appuntamento con il sindaco ma è impossibile il telefono è sempre occupato. Io sinceramente vorrei chiedere cosa non piace del chiosco e se possiamo migliorare in qualcosa. qualcuno si confronti con noi. Ci dica come migliorarne l’aspetto e noi provvederemo».

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